Attualità
Antonello Colosimo
Le risorse istituzionali indirizzate a finalità politiche. Ovvero, per la Corte dei conti, un uso improprio dei fondi pubblici. Il presidente della sezione controllo della Corte dei conti dell’Umbria, Antonello Colosimo, ha parlato di una situazione che si presenta come "patologica" in relazione ai rendiconti irregolari dei gruppi consiliari (quattro su otto) per l'anno 2024, pur essendo la normativa in vigore da quasi quindici anni.
Colosimo ha spiegato che "la legge che disciplina l'attività dei gruppi sottoposta al controllo della Corte si rifà all'articolo 1 del decreto legge 174/2012" nato a seguito del cosiddetto fenomeno Batman, relativo a Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl nel consiglio regionale del Lazio. "Bisogna avere chiaro - continua Colosimo - che si tratta di finanza pubblica, questi denari non vengono dalla Caritas. Il Parlamento si pose il problema di sottoporli a controllo. Io e i miei colleghi, Nassis, Geraci e Abbati, da allora lo facciamo il controllo con lo stesso scrupolo che adottiamo per tutte le risorse pubbliche. L’uso non appropriato rilevato per gli ultimi rendiconti del consiglio regionale dell’Umbria è sorprendente, perché non è la prima volta che accade e questa legge è in vigore dal 2012". Nel complesso, più di 80.000 euro dovranno essere restituiti all’assemblea legislativa per spese non regolari, come rilevato dalla Corte dei conti, nei rendiconti dei gruppi di Lega, Pd, Gruppo misto e Forza Italia. Tra le principali contestazioni l'uso per finalità politiche, non istituzionali, della comunicazione. Ma non mancano presunte irregolarità sulla spesa per personale e collaboratori. In particolare, in molti casi, “la documentazione prodotta non consente di verificare che l’attività prestata sia solo riferita ad attività espletate nell’interesse del gruppo regionale invece che della sottostante compagine politica”.
Il magistrato ha anche affrontato il tema della gara per il trasporto pubblico locale (tpl), per cui le lettere d’invito, annunciate dalla Regione in udienza pubblica, avrebbero dovuto essere inviate lo scorso mese. "Il 13 febbraio - ha dichiarato Colosimo - abbiamo audito la Regione in adunanza pubblica riguardo le azioni da intraprendere dopo la parifica del bilancio. La convocazione verteva sullo stato di attuazione delle prescrizioni stabilite in sede di parifica, tra cui spicca la gara del trasporto pubblico locale, attesa da vent'anni. La presidente Stefania Proietti e i direttori Luigi Rossetti e Stefano Nodessi Proietti avevano dichiarato che le lettere di invito sarebbero state inviate a breve e che le buste sarebbero poi state aperte. Non posso e non voglio pensare che la presidente e i direttori si siano presentati davanti alla Corte dei conti per affermare qualcosa di diverso dalla realtà. Confido che la presidente possa rilasciare nelle prossime ore una dichiarazione chiara e inequivoca sull’argomento. Inoltre, riguardo al dibattito in corso, intendo sottolineare che il lotto unico è vietato dalla legge. Inoltre, il Comune di Perugia deve rapidamente individuare l’area per il deposito degli autobus, un requisito essenziale per l'avvio della gara dei trasporti. Ogni ritardo o rinvio rappresenta un danno per la comunità".
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