Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

Roma

La mostra su San Francesco inaugurata in Senato

A Palazzo Minerva fino al 2 marzo

Sabrina Busiri Vici

11 Dicembre 2024, 15:32

A Roma l’Umbria di San Francesco anticipa l’apertura della Porta Santa che dà inizio all’anno giubilare. È stata inaugurata martedì 10 dicembre a Palazzo Minerva, sede della biblioteca del Senato, la mostra San Francesco, tra Cimabue e il Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature, reliquie uniche e opere, nove pezzi in tutto, dei più importanti maestri medievali e rinascimentali che arrivano dall’Umbria per raccontare la vita del Santo. Un progetto che si avvale di prestiti eccezionali ottenuti grazie a una collaborazione fra istituzioni che vede in prima linea il Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero della Cultura, Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria. A tagliare il nastro, dell’evento molto partecipato nella sala capitolare dell’ex convento domenicano, è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Crediamo che San Francesco con il suo peregrinare pieno di carità anticipi di fatto quello dei fedeli che da ogni parte del mondo sono sempre corsi a Roma per il Giubileo”.

 

Curatore della mostra è Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria, insieme a Veruska Picchiarelli, responsabile del dipartimento di Arte medioevale e della prima età moderna della Galleria Nazionale dell’Umbria. Nel prendere la parola, D’Orazio ha sottolineato il valore unico di un allestimento che si avvale di due eccezionali prestiti, frutto appunto della collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria con il Sacro Convento di Assisi e la Provincia Serafica. Il primo: la Chartula, pergamena annoverata tra le più importanti reliquie del Santo, frammento autografo di San Francesco databile al 1224, con il reliquiario originale del Seicento. Il secondo: l’effigie del Santo dipinta da Cimabue che arriva dal Museo della Porziuncola, un ritratto che ha anche il valore sacro di essere dipinto sulla tavola della tomba del Santo. 

Oltre alla Chartula e all’effigie di Cimabue, il percorso propone le opere dei maggiori pittori del Medioevo e del Rinascimento: da Perugino a Benozzo Gozzoli, da Taddeo di Bartolo a Niccolò di Liberatore, “summa - spiegano i curatori - di una narrazione volta a restituire l’evoluzione dell’immagine del Santo in parallelo all’affermazione, sempre crescente nel corso dei secoli, del culto”.

L’esposizione, che ha inizio a chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco e come detto dell’inizio dell’Anno Giubilare in concomitanza con l’ottavo centenario del Cantico delle Creature, è aperta al pubblico da oggi al 2 marzo. L’ingresso è gratuito.

(Foto Giancarlo Belfiore)

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie