
L'Umbria del nord è un'importante locomotiva per l'economia della regione e non solo. La decisione della classe imprenditoriale, la compattezza con le maestranze, la posizione geografica, la tradizione, la storia e la voglia di emergere, fanno del comprensorio, che accoglie anche un pezzo di Toscana, uno tra i primi territori nazionali dal punto di vista produttivo. Si può fare ancora di più? Sì, si può. Aspirando a diventare un vero e proprio volano dell'Italia centrale. Ma occorrono un'ulteriore dose di coraggio, forse un pizzico di managerialità in più e senza dubbio un impegno concreto e fattivo della Pubblica amministrazione e della classe politica, chiamate a reggere l'ambizioso passo delle imprese, dotando il territorio delle infrastrutture che mancano e spingendo sulla semplificazione.
E' in estrema sintesi la conclusione più interessante del convegno "La forza dell'Umbria del nord. Imprenditoria, economia, lavoro. Dal Mussino a Pieve Santo Stefano", organizzato dal Gruppo Corriere in occasione del suo quarantennale. Tavola rotonda ospitata dalla nuova e splendida struttura dell'Università degli Studi Link, realizzata in meno di sessanta giorni, dopo il decreto del ministero dell'Università che ha istituito la sede distaccata di Città di Castello. Nell'aula magna destinata a diventare, insieme alla struttura gemella, il cuore della neo sede universitaria altotiberina, oltre all'editore Francesco Polidori (lungamente applaudito), si sono succeduti al microfono prima gli esponenti del mondo politico per i saluti istituzionali, poi i relatori del convegno. I primi hanno sottolineato il lavoro svolto in anni non semplici, caratterizzati da Covid e crisi economiche, rivendicando un impegno che ha favorito l'eccellente ripresa del territorio. I secondi hanno tratteggiato, a colpi di storia, di numeri e di statistiche, i frutti conquistati dalla classe imprenditoriale, la velocità maggiore delle aziende della vallata rispetto al resto della regione, le ambiziose aspettative per il futuro e le enormi possibilità di sviluppo.
A incidere nella fase finale dei lavori è stato il già prefetto e consigliere di Stato Francesco Paolo Tronca. Senza mezzi termini ha invitato alle proprie responsabilità la Pubblica amministrazione, chiamata a un vero e ormai atteso salto di qualità, necessario per adeguarsi a tempi che non hanno bisogno di lentezze e burocrazia esasperata: "Dobbiamo finalmente metterci nell'ottica di cambiare in generale l'approccio culturale sia all'interno della Pubblica amministrazione, sia nella società civile nei confronti della Pubblica amministrazione. Il cittadino e le imprese non devono più guardare alla PA come un grande pachiderma, un mostro immutabile che tutto complica e tutto rallenta, e talvolta addirittura blocca, quando sappiamo benissimo che il Paese, al contrario, ha bisogno di vedere tutto semplificato e accelerato. Non c'è più tempo, occorre una svolta decisiva e rapida, bisogna giocare d'anticipo. (...) I territori, assieme ai loro tessuti sociali e industriali, lo chiedono a gran voce e lo meritano".
giuseppe.silvestri@gruppocorriere.it
Instagram: Giussil

Giuseppe Silvestri, caporedattore web nell'ufficio di direzione. Ascolano, classe '67, ha iniziato a scrivere per i quotidiani a 17 anni. Al Gruppo Corriere dal 1995. Dopo esperienze in tutti i settor...