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Umbria, 5 città chiedono la riapertura delle sedi del Tribunale: sindaci in parlamento

tribunale interno

I sindaci umbri, in posizione unitaria, in attesa di audizione anche in parlamento, a difesa delle sezioni distaccate del Tribunale. Sono cinque le città umbre che chiedono la riaperture delle sedi del Tribunale, chiuse nel 2012: Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi, i cui sindaci sono in attesa di conoscere l'esito della riforma della geografia giudiziaria nazionale, proposta dalle regioni, compresa l'Umbria. Dopo le dichiarazioni dei sindaci e le prese di posizione dei vari partiti, riguardanti la questione, diventata oramai motivo di ampio interesse, non solo politico, ma anche fra la popolazione, direttamente interessata, il sindaco di Todi Antonino Ruggiano, ha rilasciato una sua dichiarazione in merito: "Stiamo seguendo con attenzione l'iter sulla riforma della geografia giudiziaria e in tal senso abbiamo chiesto nei giorni scorsi, un'audizione alla Commissione parlamentare, che confidiamo ci verrà accordata, entro qualche settimana, probabilmente dopo la metà di settembre". Così Antonino Ruggiano, sindaco della città di Todi, promotore dell'iniziativa, che vede uniti anche i primi cittadini di Assisi, Città di Castello, Foligno e Gubbio, già firmatari di una lettera, indirizzata al Capo dello Stato, ai presidenti di Camera e Senato, al Consiglio Superiore della Magistratura, al presidente del Consiglio regionale e alla governatrice dell'Umbria.
"Siamo convinti della bontà del percorso che è stato avviato - scrivono i cinque sindaci - ma manifestiamo la nostra forte contrarietà ad ogni ipotesi, che concerna una revisione soltanto parziale, del sistema della giustizia umbra. In particolare - spiegano i sindaci - ad una riforma che veda sul tavolo, ipotesi di lavoro che, occupandosi soltanto della situazione orvietana, escludano ipotesi riferite alle sezioni distaccate dei Tribunali di Perugia e Spoleto". La commissione parlamentare, dopo aver recepito le proposte delle regioni, ha dato vita ad un comitato ristretto con l'obiettivo di predisporre un testo unico che approfondisca le situazioni ed elabori una sintesi condivisa. Tra gli aspetti non secondari, quello degli immobili, che i comuni devono mettere a disposizione, per garantire la riapertura delle sezioni distaccate dei Tribunali. "Con l'unitarietà della nostra azione - conclude il sindaco Ruggiano - intendiamo far prevalere una riorganizzazione a tutti gli effetti razionale, lontana dalle vecchie logiche campanilistiche, che hanno visto spesso, un territorio contro l'altro armato, con il risultato di privare degli uffici giudiziari di prossimità, fondamentali per il buon funzionamento del servizio della giustizia".