Scavalcati in graduatoria nonostante la riserva di legge. Colpa dell'algoritmo. Parliamo della docenza di sostegno agli alunni con disabilità. E' quanto denuncia un gruppo di docenti umbri. C'è stata anche una diffida dell'avvocato, ma non c'è stata risposta. "Lo scandalo - scrivono i docenti - si è manifestato pochi giorni fa con le nomine per le immissioni in ruolo per il 2023. Gli Uffici scolastici territoriali (Ust) in barba ad ogni minima decenza hanno effettuato le nomine senza tenere conto dei punteggi, utilizzando un principio draconiano che viene definito inserimento in coda. In pratica, per l'immissione viene utilizzato un procedimento di natura temporale senza tenere in considerazione i punteggi degli aspiranti. Questo avviene per la mancanza di voglia degli Ust di aggiornare un misero file con 100 persone, in anni intermedi come l'attuale determina il fatto che docenti con pochissimi anni di servizio, con poca esperienza, meno specializzati e quindi probabilmente meno competenti possano scavalcare docenti più specializzati con più anni di servizio e quindi probabilmente più competenti. Non bastasse questo, un ulteriore fatto grave è che questa procedura ha messo in coda anche docenti con riserva perché appartenenti a categorie protette che non sono state neanche prese in considerazione, ma scavalcate come se non fossero già abbastanza provate dalla vita. Ci troviamo quindi nell'assurda condizione in cui a parità di titoli, colleghi con solo un anno di servizio a scuola entreranno in ruolo alla faccia di chi lavora nella scuola da molti anni".