
Si allarga la contestazione della tifoseria del Grifo e, dal presidente Santopadre, si ramifica in direzione della rete di affiliazioni e sponsor per arrivare fino alle istituzioni cittadine. L'obiettivo tutt'altro che mascherato è mettere in atto una serie di pressioni per "fare terra bruciata" intorno alla proprietà del Perugia. I toni del comunicato con cui ieri gli Ingrifati, storico gruppo ultrà della curva biancorossa, hanno convocato il popolo perugino al corteo per l'anniversario della nascita del club, il prossimo 9 giugno, sono aspri. E alzano una tensione, già palpabile, fino ai livelli di guardia. IL COMUNICATO "Non sarà di certo una proprietà, verso cui da tempo palesiamo tutto il nostro sdegno, a toglierci neanche un briciolo di entusiasmo. Noi ci saremo sempre a sostegno del Grifo. Quello che vogliamo è che questo presidente se ne vada al più presto, smettendo di trascinare sempre più in basso questa società, portandosi appresso la schiera di mercenari di cui si circonda". Gli Ingrifati hanno comunicato che d'ora in poi l'obiettivo della contestazione è anche "smantellare tutta la rete di affiliazioni e business sui cui si reggono grossa parte dei profitti, fatti avvalendosi del nome dell'A.C. Perugia. Altri responsabili indiretti sono coloro che tramite sponsorizzazioni finanziano il presidente; devono capire che questo soggetto va isolato, deve rimanere soltanto terra bruciata intorno. In ultimo le istituzioni che non si sono mai esposte, nonostante le nostre pressioni già da tempo esercitate, lasciando operare indisturbato il presidente fino al punto a cui siamo arrivati. Anche per loro è giunta l'ora di scegliere se stare dalla parte dei perugini o di un usurpatore romano disprezzato ormai dall'intera tifoseria, dimostrandolo con atti concreti e non con vuote parole equivoche di circostanza".