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Carcere, muore detenuto: avrebbe appiccato incendio nella cella

Carcere Vocabolo Sabbione Il carcere di Vocabolo Sabbione

Muore in carcere a Terni nello cella dove era detenuto. Si è tolto la vita dando fuoco a tutto ciò che era all'interno della cella ed è stato avvolto da fiamme e fumo. La notizia è stata resa nota dal sindacato della Polizia Penitenziaria, che da tempo denuncia le criticità del carcere ternano.
"Una tragedia annunciata ed è anche la conseguenza di una sottovalutazione alle continue sollecitazioni di intervento per il Sabbione che il SAPPE fa da mesi e mesi. Un uomo che perde la vita durante la detenzione è sempre una sconfitta per lo Stato: e questo nonostante il personale di Polizia Penitenziaria abbia fatto di tutto per evitarlo". E' il commento di Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, alla tragedia avvenuta nella serata di martedì 30 maggio al carcere di Vocabolo Sabbione di Terni.
"L'uomo deceduto è uno straniero, con problemi psichiatrici, che ha dato fuoco a tutto quello che aveva in cella ed in pochissimo tempo è stato sopraffatto dalla fiamme e dal denso fumo nero che si è propagato. A fatica i poliziotti presenti e quelli arrivati di rinforzo, anche liberi dal servizio, sono riusciti a intervenire, rimanendo anche intossicati, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. Non vi erano avvisaglie che il detenuto avrebbe potuto compiere l'insano gesto. Era stato assegnato a Terni dal Provveditorato regionale della Toscana e lunedì 29 maggio aveva avuto una udienza in Liguria".