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Bonaccini commissario a tutti i costi? E perché? Per Amatrice fecero il contrario

Stefano Bonaccini Stefano Bonaccini

Non ha proprio alcun senso la pretesa del Pd di nominare il governatore Stefano Bonaccini per l'alluvione che ha sconvolto l'Emilia Romagna. Anzitutto per una elementare considerazione. Il commissario dovrà rispondere al governo per le scelte da compiere e francamente il presidente della regione - che ha anche l'incarico di presidente del suo partito, il Pd ? non è esattamente super partes, diciamo. E poi, chi ha detto che si tratti di un ruolo per cui serve per forza un amministratore del territorio? È semmai un requisito in più, ma non fondamentale.
Nel Pd hanno dimenticato quel che combinarono per il terremoto di Amatrice, come ha denunciato giorni fa il segretario regionale di Fdi nel Lazio, Paolo Trancassini. Per quel maledetto sisma, il governo a guida Pd mandò come commissario, uno dopo l'altro, proprio due emiliani: Vasco Errani e Paola De Micheli. Ora rivendicano la forza del territorio? Persino il sindaco di Bologna, Lepore, si mette in mezzo a strepitare in favore di una nomina di Bonaccini perché è "la persona più adeguata" a fare il commissario per l'emergenza "perché governa questa Regione, ne conosce gli strumenti amministrativi e ha già gestito da commissario il post-sisma, che è un modello per il nostro Paese e che il presidente Mattarella ha elogiato".
La scelta, in ogni caso, per Lepore deve avvenire in tempi brevi "perché i cittadini ci stanno chiedendo i moduli per i rimborsi che invece ancora non ci sono da parte del Governo". Quando accade altrove, invece, le scelte si fanno con altri criteri? In realtà, assistiamo al solito spettacolo ipocrita di una sinistra che ? dicono alcuni bene informati sul territorio ? vuole gestire la ricostruzione anche per evitare l'emersione di eventuali magagne amministrative. Ma quel che più infastidisce è la pretesa, la voce grossa, l'accusa al governo. Come se fosse tutto dovuto.