
Alberto Stasi, il 39enne che sta scontando una condanna a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco, in provincia di Pavia, da quattro mesi esce dal carcere per andare a lavorare. A parlarne è il Corriere della Sera che ha spiegato che l'uomo, recluso al carcere di Bollate dal dicembre 2005, esce per svolgere mansioni amministrative e contabili, con rigide imposizioni di orari di uscita e rientro in cella, sui mezzi di trasporto che può utilizzare e su quali territori viaggiare e quali no.
La decisione del tribunale di Sorveglianza di Milano è giunta lo scorso 24 gennaio dopo che l'avvocato Giada Bocellari ha proposto reclamo contro un primo rigetto opposto dal giudice nell'ottobre 2022. Condannato in via definitiva nel 2015, dopo le annullate assoluzioni del 2009 e 2011, Stasi continua a negare di aver ucciso la fidanzata, ma per il tribunale si tratta di un atteggiamento legittimo. I 16 anni gli sono stati inflitti per il rito abbreviato sulla pena-base massima di 24 anni per omicidio semplice. Stasi terminerebbe di scontare la sua pena nel 2030, ma per buona condotta con il computo di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi lo può anticipare nel 2028, con possibilità di chiedere l'affidamento in prova dal 2025.
La decisione del tribunale di Sorveglianza di Milano è giunta lo scorso 24 gennaio dopo che l'avvocato Giada Bocellari ha proposto reclamo contro un primo rigetto opposto dal giudice nell'ottobre 2022. Condannato in via definitiva nel 2015, dopo le annullate assoluzioni del 2009 e 2011, Stasi continua a negare di aver ucciso la fidanzata, ma per il tribunale si tratta di un atteggiamento legittimo. I 16 anni gli sono stati inflitti per il rito abbreviato sulla pena-base massima di 24 anni per omicidio semplice. Stasi terminerebbe di scontare la sua pena nel 2030, ma per buona condotta con il computo di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi lo può anticipare nel 2028, con possibilità di chiedere l'affidamento in prova dal 2025.