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Gatto ucciso a fucilate, l'appello dell'associazione animalista Lndc: "Chi sa adesso parli"

gatto gattino Un gatto ucciso a fucilate a Perugia (foto d'archivio)

Gatto ucciso a fucilate: "Chi sa parli". E'' la presa di posizione della Lega nazionale per la difesa del cane (che ovviamente si occupa di tutti gli animali domestici) in merito alla vicenda del micio ammazzato a Perugia. La Lndc Animal Protection, sulla vicenda ha diramato un comunicato stampa. "I cacciatori - scrive Piera Rosati, presidente della Lndc - si lamentano spesso dei cosiddetti attacchi che subirebbero dagli attivisti di protezione animale, quello che facciamo purtroppo è soltanto constatare ciò che è ovvio. Chi altro considera un passatempo normale sparare ad altri esseri viventi? E chi altro dispone di una carabina per farlo? Ã? ovvio che quando ci troviamo davanti a eventi di questo genere puntiamo il dito contro i cacciatori, perché solo loro corrispondono a queste caratteristiche". A parte la posizione sui cacciatori, al momento non c'è alcun elemento che possa ricondurre il gesto ad un appassionato di caccia, la Lndc "auspica che le indagini consentano di risalire alla persona che si è resa responsabile di questa crudeltà, ricordando che l'uccisione di animali è punita dal codice penale con la reclusione da quattro mesi a due anni. Confidiamo che gli inquirenti indaghino approfonditamente, considerando la gravità dell'episodio e sollecitiamo, chiunque possa fornire una testimonianza a supporto di queste denunce, a contattare, anche anonimamente, lo sportello legale di Lndc: avvocato@legadelcane.org".