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Stefano Bandecchi: "Voglio le scuse. Il ma**o andava cacciato. I fascisti non mi intimidiscono"

stefano bandecchi Il sindaco Stefano Bandecchi

Stefano Bandecchi al termine di una giornata in cui il consiglio comunale show è finito su tutte le principali testate del Paese, dice la sua. Il sindaco di Terni lo fa attraverso un lungo video messaggio pubblicato sul suo profilo Instagram. Bandecchi non solo respinge le critiche, ma chiede le scuse ufficiali a Partito Democratico e Fratelli d'Italia. "Continuerò ad avere reazioni davanti atteggiamenti aggressivi e per aggressivo voglio rifarmi a quanto si dice in ambito femminile, quando gli uomini aggrediscono le donne, anche semplicemente con l'atteggiamento e con parole forti. Si può essere aggressivi anche con le parole e gli atteggiamenti, specialmente se sono ripetuti nel tempo". "Quando si parla in consiglio comunale - aggiunge Bandecchi - gli altri devono stare zitti. Debbono tacere. Si ascolta, perché non siamo in un bar dove tutti possono parlare quando credono e tutti possono dire quello che vogliono. Non è botta e risposta, non è una conversazione. Qualcuno dice la propria idea, poi gli altri possono rispondere quando viene data loro la parola. Io ho ascoltato in religioso silenzio le dichiarazioni, anche se secondo me fuori luogo, della destra, dopodiché toccava a me parlare. Nel video si vede chiaramente che quando io inizio a parlare, dico tre parole, dico semplicemente "se fossi in voi mi vergognerei di chiedere ciò che state chiedendo e come lo state chiedendo", lì è partito il putiferio. Sorrisi, sghignazzamenti, pagliaccio e io ho detto "state attenti che alla fine vi volano i denti di bocca". E da lì è partita la fine del mondo, con un ma**o che si alza con violenza, continua a indicare e parlare. Quattro o cinque volte gli è stato detto di mettersi seduto dalla responsabile del consiglio comunale. Più volte io gli ho detto che doveva farmi finire, ma continuava come un ma**o e nessuno lo ha portato fuori, cosa che andrebbe invece fatta e che sarà fatta nei prossimi consigli comunali a Terni: quando qualcuno alzerà la voce e non è il suo turno per parlare, sarà sbattuto fuori. Direttamente dai vigili urbani se rispetteranno le loro mansioni o comunque da addetti che faranno questo lavoro in maniera corretta. Comunque siccome il ma**o non è stato buttato fuori, io ho semplicemente detto "vengo a metterti seduto". Da lì parte una rissa con una marea di persone che dicono "il sindaco vuole picchiare lo spastico". Tutti hanno ritenuto di volermi bloccare per una differenza di fisicità, ma io non volevo ammazzare questo signore, volevo solo metterlo seduto. Lui non doveva stare in piedi e nemmeno parlare. E questa cosa intendo farla e intenderò farla ogni volta qualcuno romperà le pa**e in maniera istituzionale. Reazione: nella vita io non intendo farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Dovete informarvi dettagliatamente di cosa è successo per far scattare la mia reazione. Trovo abbastanza ridicolo che quattro fascisti dicano a me che io sono violento. La loro violenza verbale, il loro atteggiamento a me dà fastidio. O lo cambiano o io continuerò ad avere il mio atteggiamento. Sto aspettando le scuse di tutti quelli che continuano a parlare". "Il mondo - conclude Bandecchi - si divide in imbecilli e persone intelligenti. Io aspetto le scuse degli imbecilli". Clicca qui per il video del sindaco Stefano Bandecchi