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Motori, la Mini Countryman in versione John Cooper Works: 300 Cv di potenza

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Nel 2022, il BMW Group, che comprende anche Mini, ha venduto oltre 2,4 milioni di automobili, niente male. Un'utenza fidelizzata, che cerca un certo stile di guida, sicuramente foriero di sensazioni forti e piacevoli. La Mini, ovviamente, non fa eccezione, anzi, il suo "Go-kart feeling" è proverbiale, in tutti i modelli. Nessuna sorpresa, dunque, se arriva anche la più grande della famiglia, al secolo "Countryman", in versione "John Cooper Works", un abito che promette prestazioni esaltanti. "La Mini John Cooper Works Countryman - ha detto Stefanie Wurst, responsabile del marchio - è la compagna perfetta per chi cerca qualcosa di speciale". Si tratta di un modello davvero "tuttofare", che grazie al sistema di trazione integrale ALL4, è anche in grado di cavarsela su terreni insidiosi, anche se, come per tutti i Suv, siamo ben lontani dal concetto di performance da fuoristrada, anzi, la vocazione è ben altra: la funzione "go-kart" setta l'auto per performance particolarmente sportive e rimappa anche le armoniche del suono motore.
Vediamo con che cosa abbiamo a che fare. Il motore 2.0 litri benzina è stato rivisto: pistoni, bielle e supporti motore, sono stati ottimizzati, come il turbocompressore ed i condotti dell'ingresso dell'aria nella camera di combustione. La potenza erogata è di 300 Cv, con 400 Nm di coppia massima, per prestazioni interessanti: uno 0-100 da 5,4 secondi, per una velocità massima (ove consentito) di 250 km/h. Il tutto, come accennato, condito da trazione integrale. Un bel lavoro è stato fatto sul sound: sistema di scarico a lamelle, abbinato ad un'estensione del sound JCW, che amplifica il suono e lo ricampiona con toni ispirati alle corse. Aumenta il diametro degli pneumatici: più 30 mm, per un totale di 710 mm, con la larghezza che arriva di 245 mm. I cerchi, esclusivi per la JCW, vanno da 19 a 20 pollici.
Gli elementi aerodinamici sul frontale, hanno catarifrangenti verticali ed i nuovi fari sono a LED, anche questi "JCW Signature Mode", nuova anche la griglia ottagonale. Il tetto, poi, spicca per la sua particolare tinta "Chili Red", ispirata al racing. L'auto è leggermente più alta e più larga e monta il nuovo logo "John Cooper Works" in nero, rosso e bianco. Gli interni sono caratterizzati dall'alternarsi del rosso e del nero e la fila dei sedili posteriori può essere spostata di 13 centimetri, il che consente una capacità di bagagliaio, che va dai 460 ai 1.450 litri (abbattendo tutto). Nulla da dire in quanto a dotazioni per Adas (gestiti da 12 sensori a ultrasuoni e quattro telecamere Surround View) ed infotainment. Il pacchetto opzionale "Driving Assistant Professional" garantisce una guida parzialmente automatizzata di livello 2 (praticamente l'auto guida da sola) e consente al guidatore di staccare le mani dal volante per ben 60 secondi (sono un'infinità), ma solo su percorsi di tipo autostradale e fino a una velocità di 60 km/h. Internamente, è possibile selezionare nuove "Mini Experience Modes" ed impostare vari ambienti di guida e l'assistente vocale è in grado di gestire anche la navigazione. Ancora nessuna informazione su data di commercializzazione e prezzi.

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Giovanni Massini, romano, classe 1956, professionista, laureato in Legge nel 1979. Inizia a scrivere di motori, infrastrutture e trasporti nel 1990, per diventare presto capo redattore, presso la rivi...