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Motori, la recensione della nostra prova di guida dell'Austral mild hybrid. Suv compatto di Renault

Austral, con versioni full e mild hybrid, costituisce una delle offerte elettrificate più interessanti di Renault

Motori renault Le foto dell'Austral mild hybrid di Renault

Del modello abbiamo già trattato ampiamente nei numeri precedenti di iM e dopo anche aver sottoposto a un lungo test la versione full hybrid da 200 Cv, questa volta puntiamo i nostri fari sulla versione mild da 158 Cv, con cambio robotizzato, dopo averla sottoposta a una prova di guida reale. Le qualità generali della vettura, rispetto alla full hybrid, ovviamente sono immutate: bel design, ampio abitacolo, ottime finiture, spazio a sufficienza per viaggiatori e bagagli, tantissima tecnologia a cominciare dagli Adas, i sistemi per la guida assistita, in grande quanità.
Esternamente e internamente, infatti, le Austral mild hybrid non si differenziano dalle altre Austral. Ma per quanto riguarda il sistema di propulsione sì. Se la full hybrid 200 Cv che abbiamo già testato ha un ibrido di benzina 1.200 turbo 3 cilindri e può, all'occorrenza e in certe circostanze, funzionare anche solo in elettrico su richiesta specifica del conducente, la mild hybrid 158 Cv ha anch'essa una benzina, ma 1300 e 4 cilindri e il funzionamento totalmente elettrico avviene solo se lo decide la gestione elettronica. D'altronde è proprio questa la differenza principale tra i sistemi ibridi full e mild. Ma ce ne sono anche molte altre.
Innanzitutto Austral full hybrid, a nostro avviso, si indirizza più a un pubblico che vuole, soprattutto, maggiori scatti e brio dalla vettura e per questo, se è necessario, è pure disposto a spendere qualcosa di più per l'acquisto. Austral mild a chi già il brio di 158 Cv (che comunque non sono poi così pochi) appare sufficiente. Concentriamoci ora sulla vettura provata. Il sistema di propulsione è assistito da un alternatore starter e una batteria agli ioni di litio e la coppia massima, 270 Nm, è disponibile tra i 1.800 e i 3.750 giri. La tecnologia applicata permette di viaggiare, in maniera sempre fluida, in varie modalità sfruttando al massimo l'autoricarica e, in alcune occasioni, anche di veleggiare tenendo il motore termico a riposo.
Il piede leggero può fare una notevole differenza. Rispetto alla full hybrid abbiamo notato, infatti, che la richiesta di accelerazioni frequenti e, soprattutto, forti, può incidere molto più sensibilmente sui consumi generali della vettura. Ma con uno stile di guida improntato alla massima resa, i risultati possono essere accettabili, soprattutto se non si dimentica che, anche se compatto, si è sempre alla guida di un suv. Come sulle altre Austral il conducente ha a disposizione vari programmi di guida, proprio per ottimizzare consumi e prestazioni: Eco, Comfort, Sport e Personal.
Il resto dei contenuti tecnologici è da top car, per il suo segmento. Ma questa - come ben sa chi segue i nostri notiziari - non è certo una novità per le Renault di ultima generazione. Tra i difetti, come per la full hybrid, segnaliamo le troppe leve e i troppi comandi posti al volante. Si rischia, anzi, spesso si fa confusione. Anche involontariamente, per giunta.
Diamo i voti
Posto di guida Buono
Abitabilità Buono
Bagagliaio Buono
Praticità Buono
Motore ibrido Buono
Comfort Buono
Piacere di guida Buono

Facciamo: Alla guida dell'Austral mild hybrid
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