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San Venanzo, se ti acchiappo Fiorello

Fiorello viva rai2

San Venanzo è un comune di appena 2.170 anime. E Marsilio Marinelli è il suo sindaco che ha lanciato una proposta a Fiorello: scegliere il parco del paese umbro per la seconda edizione di Viva Rai2!, la trasmissione di successo condotta in diretta, all'alba, e sfrattata da via Asiago in Roma dopo le proteste dei residenti, stanchi di essere svegliati anche prima delle 5 dal trambusto della macchina organizzativa e da tutto quello che poi ne consegue. San Venanzo, che ha meno abitanti di quelli che vivono nei palazzi ai lati di via Asiago, non ha paura - dice il sindaco - di essere disturbata perché in questo paese (beati loro) la quiete regna sovrana. Addirittura troppo sovrana. San Venanzo ha la singolarità di essere al centro di un parco vulcanico, l'unico dell'Umbria, ed è stata tra le prime aree abitate dall'uomo nella regione (fin dal Paleolitico), ma dalla metà del secolo scorso è tra quelle che perdono più residenti: 60 anni fa erano il doppio; 70 anni fa perfino più di 5 mila. Non è un'idea sciocca, quindi, quella del nostro sindaco Marinelli. Agganciare Fiorello è un'ottima proposta perché una trasmissione come VivaRai2, con il suo share di ascolto e con tutta l'animazione che si porta dietro, potrebbe dare un'iniezione a un borgo che, come tanti altri dell'Umbria, soffre uno spopolamento che sembra non conoscere fine. E potrebbe far riscoprire a tanti italiani, anche a chi abita in via Asiago in Roma, i vantaggi e i piaceri di vivere delle nostre piccole realtà.
Il sindaco Marinelli, inoltre, merita un doppio elogio, perché non è un egoista: non si è limitato a candidare solo San Venanzo, ma ha proposto a Fiorello una trasmissione itinerante. Un mese nel nostro borgo umbro e un mese in un altro. Fiorello potrebbe così raccontare in diretta al suo pubblico anche quell'Italia che molti altri non riescono a raccontare. Un'Italia che non è solo quella che vive nelle grandi città, aspetta la sveglia per correre in fabbrica o in ufficio e non gradisce essere buttata giù dal letto prima che il gallo canti, anche perché, il gallo, da vicino forse non lo ha neppure mai visto. C'è, infatti, un'Italia che ha addirittura voglia, magari non sempre ma almeno di tanto in tanto, di essere svegliata all'alba perché ormai vive e sopravvive in una tranquillità che con l'inesorabile emorragia di residenti è diventata eccessiva.

Sergio Casagrade
sergio.casagrande@gruppocorriere.it
Twitter:@essecia

Sergio Casagrande inizia l'attività giornalistica all'età di 14 anni, nel 1981, come collaboratore de Il Tempo e della Gazzetta di Foligno. E' stato il più giovane pubblicista (1985), il più giova...