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Umbria, crolla la produzione del vino. Impennata dei costi e peronospora: danni alla vendemmia 2023

 Nicola Chiucchiurlotto Nicola Chiucchiurlotto, Cia Umbria

Sarà un'annata difficile anche in Umbria per la produzione del vino. Tra le conseguenze degli effetti climatici, come spiega la confederazione italiana agricoltori (Cia) regionale, c'è anche l'inizio in ritardo della vendemmia 2023 rispetto all'anno precedente. Il caldo torrido e i nubifragi hanno danneggiato i vigneti compromettendo un territorio già ai mini termini e ritardando la maturazione delle uve, soprattutto quella a bacca bianca. Le piogge del trimestre aprile-giugno hanno, infatti, imperversato favorendo la diffusione della peronospora, malattia della vite temutissima dagli agricoltori, colpendo sia la produzione in biologico che quella in convenzionale.
Nel report della Cia si stima che la zona dell'Orvietano produrrà il 40% in meno di vino. Una produzione composta prevalentemente da vino Doc e produzioni minori per i vini ad indicazione geografica e quello varietale. Produzione scarsa anche nel Ternano, con una perdita che dovrebbe arrivare al 50%, e nel Trasimeno, dove è atteso un -40%. La situazione più difficile dovrebbero viverla i produttori della zona di Montefalco - Spoleto, con previsioni di una produzione inferiore addirittura del 60%. Il Sagrantino, infatti, è tra le varietà più suscettibili agli attacchi di peronospora sui grappoli perché è una fioritura anticipata.
Nicola Chiucchiurlotto, imprenditore e responsabile per il settore vitivinicolo del comitato esecutivo regionale di Cia Umbria, spiega: "Il clima di quest'anno ci ha costretti a entrare più volte nel vigneto per intervenire e salvare il salvabile. Questo ha comportato un aumento dei costi di manodopera e carburante, ad esempio, che si sommano già a quelli complessivi e all'inflazione." La richiesta alla Regione: "Un supplemento al gasolio agevolato per le aziende viticole che hanno subito danni da attacchi di peronospora". Si unisce all'appello anche il presidente di Cia Agricoltori dell'Umbria e vice presidente nazionale Matteo Bartolini: "Sul fronte nazionale la quota di un milione di euro stanziati a livello nazionale per affrontare un problema che è già emergenza da Nord a Sud Italia risulta appare irrisorio. Chiediamo alla Regione Umbria di sollecitare l'esecutivo affinché vengano stanziate risorse adeguate dal Fondo di solidarietà nazionale utili a mettere in sicurezza il reddito delle imprese viticole da noi rappresentate".

Matteo Bartolini Matteo Bartolini, Cia Umbria

Gabriele Ripandelli, classe 1999, perugino. Laureato in Comunicazione pubblicitaria all'Università Stranieri di Perugia, impegnato nella magistrale all'ateneo Roma 3. Da sempre appassionato di giorna...