
Sarà anche una specie di martire della rivoluzione; fatto sta che pure in Germania si stanno scocciando di Carola Rackete. Ed è in dubbio, ora, la sua candidatura alle elezioni europee nella sinistra tedesca. A differenza di quanto accade in Italia, dove vorrebbero reclutare anche Patrick Zaki ? non è bastato l'esempio Soumahoro ? c'è chi teme l'effetto negativo di una campagna elettorale così spinta sul versante estremistico. Al punto che si "teme" un travaso di voti verso la destra di Afd. Alexandr Ulrich, esponente di punta della Linke, con Carola "allontaniamo i lavoratori e alieniamo tutti i nostri elettori tradizionali", seguendo l'idea sbagliata di cercare elettori tra i sostenitori dei Verdi e perdendo "molti lavoratori, persone socialmente svantaggiate o attivisti per la pace".
È il dilemma che non sembra sfiorare la sinistra italiana, che insegue diritti civili ed ecologia, lasciando per strada le fasce sociali più deboli. Idem per le politiche di apertura delle frontiere, che certo non sono ben viste nei settori più esposti dal punto di vista della povertà. Così facendo, "continuiamo a perdere", visto che "non possiamo accogliere tutte le persone che vogliono venire da noi", continua Ulrich. In Italia questo tipo di ragionamenti invece non fanno breccia a sinistra, lasciando così vagonate di consensi elettorali alla destra.
Perché da noi sono fatti così: ormai sono imbevuti di terzomondismo, senza neppure porsi il problema di una politica che ad esempio aiuti l'Africa a svilupparsi con risorse provenienti dai paesi ricchi. Da noi la Rackete avrebbe il problema dell'imbarazzo della scelta fra le liste di sinistra; nel suo paese rischia invece di restare fuori dalla competizione. Troppi elettori storcono il muso a solo sentirne il nome. Certo, è presto per sapere se la Rackete sarà dentro o fuori la lista della Linke. Ma almeno ne discutono: da noi la sinistra la candiderebbe di corsa senza stare troppo a discutere.