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Da Marta Fascina e dai familiari di Berlusconi un chiaro segnale di unità del "clan"

Marta Fascina allo stadio di Monza Marta Fascina allo stadio di Monza

È stata la seconda volta fuori da Villa San Martino per Marta Fascina. La prima, per l'ultimo saluto a Silvio Berlusconi nei funerali in piazza Duomo; la seconda, alla coppa intitolata a lui tra Milan e Monza. Due celebrazioni per l'uomo a cui ha dedicato l'ultima parte della sua vita. E che ora rimpiange con identico amore. Ha fatto effetto in tutti la presenza della Fascina nello stadio di Monza, con altri familiari dello scomparso leader azzurro e in mezzo all'affetto della tifoseria per un grande uomo, come ormai cominciano a riconoscere in molti. Ovviamente, gli osservatori hanno letto più di una presenza nell'arrivo della Fascina alla partita di calcio: anche un segnale di unità familiare dopo le troppe malevoli voci sui dissidi che stavano sorgendo a seguito della morte di Silvio. Nulla di tutto questo, ma anzi un rinnovato sentimento di unità tra i componenti della famiglia. Non è certo considerata una ospite; ormai, la Fascina fa parte a pieno titolo di quello che bonariamente veniva definito il clan.
Del resto, è anche bello che sia così, perché quella che è stata una storia d'amore non può chiudersi improvvisamente. I figli del Cavaliere sanno quanto forte sia stato il sentimento di Silvio Berlusconi per la sua giovane donna e intendono rispettarne la volontà in tutto e per tutto. E tutti vedono quanto il Cavaliere manchi a Marta; sia pur breve, è stato un rapporto di fortissima intensità il loro. Poi, certo, anche la Fascina dovrà tornare alla sua vita parlamentare, a onorare il mandato che proprio lui volle affidarle, a dare supporto concreto a Forza Italia, orfana del Fondatore. Non sarà facile ricominciare, ovviamente, ma qui si misurano la forza e il valore delle persone. Anche questo è stato l'insegnamento di Berlusconi ai suoi cari e certo non mancherà di riverberarsi pure sulla vita della Fascina.