Non attardatevi ad osservare la direzione del gatto nero. Non fermatevi a cercare di capire chi è quel signore vestito di nero, occhiali neri, cappello nero, scarpe nere, che vi sta osservando. I menagramo stiano alla larga, il governo non ha bisogno dei loro auspici. Sciò. Ecco, se potessimo entrare nelle segrete stanze, sarebbe questo il suggerimento che dispenseremmo ai governanti del nostro paese, che si cimentano nel gioco del nemico inventato dalla stampa avversa. Certo che i nemici il governo Meloni li ha, ma non c'è bisogno di additare i complottardi. Basta seguire la strada indicata agli elettori. Meloni, Salvini e Tajani su una cosa hanno straragione: la legislatura dura cinque anni e si ripromettono di mantenere fede al programma elettorale. Ci sono però dei problemi che hanno urgenza - esempio economia come immigrazione - e il popolo è insofferente. Ma chi è deluso non potrà rivolgersi ad un'opposizione che riesce a spappolarsi in tre pezzi persino sul contratto di servizio sulla Rai in commissione di vigilanza; stavolta sarebbe complicato costruire maggioranze alternative modello Conte 1 e Conte 2 o persino Draghi. Da una parte non ci sarebbero i numeri parlamentari; dall'altra, anche se si trovassero, sarebbe davvero uno sfregio alla volontà popolare e abbiamo già dato nella passato legislatura. Si tratta solo di comprendere semplicemente che i "nemici" sono color che son colpiti dai provvedimenti governativi. Ad esempio i magistrati che si sentono alfieri delle politiche migratorie. Ci si decida piuttosto a riformare la giustizia e la smetteranno di comandare al posto della politica. Idem per i quattrini. È evidente che c'è un sindacato che vuol decidere il da farsi al posto del governo e magari in combutta con un bel po' di poteri economici. Ma l'esecutivo deve attuare le politiche proprie e non quelle altrui, andando avanti e senza farsi intimidire. E chi vuole complottare si attorciglierà su se stesso.