
Una lezione di coraggio. Di fronte alle minacce dell'estremismo islamico, Silvia Sardone, deputata europea della Lega, va avanti nella sua denuncia: "Non mi piego e non indietreggio". In un video trasmesso via social, la Sardone non le ha mandate a dire a chi vorrebbe farla fuori e insiste nel non volere subire intimidazioni: "Nonostante minacce violentissime e insulti di ogni tipo continuerò a esprimere con forza le nostre opinioni su moschee abusive, velo islamico e islamizzazione dell'Europa".
Già, perché la sua battaglia le sta costando pesantissime minacce di morte ? indirizzate anche al suo leader Matteo Salvini ? che non la spaventano affatto, comunque. E lo dice "senza paura: i disgraziati che vorrebbero uccidermi sono solo dei poveretti!". In effetti, le minacce di violenze inaudite sono davvero gravi e lei le ha riassunte in video. Si tratta di atti pesantissimi, rivolti anche contro i loro figli. "O diventerete musulmani come noi o per voi non ci sarà più posto", scrivono con l'immancabile Allah o Akbar? Ma che cosa può aver scatenato la rabbia di quei delinquenti? Probabilmente li ha infastiditi quell'intervento a Strasburgo con la maglietta "no al velo islamico". Nel tempio della democrazia europea, esprimere le proprie opinioni è un rischio. Ma il velo è uno strumento di sottomissione della donna e l'Unione europea non può fare campagne di comunicazione positive, ha denunciato la Sardone in quell'intervento.
E ora rincara la dose: "Basta con l'islamizzazione dell'Europa, la proliferazione dei ghetti islamici e il tentativo di imporre la Sharia". Aggiungendo: "Di fronte ad un'Islam che prende sempre più spazio in Europa, opporsi è un dovere". Che dire, se non manifestare una solidarietà che però appare sempre meno forte. Perché schierarsi a fianco di una donna coraggiosa ti espone alla rappresaglia ed ecco quindi spiegato il silenzio di chi dovrebbe invece parlare. Ma se ne stia certi, la Sardone non si fermerà.