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Makkox, altro cervellone che da sinistra insulta gli elettori di destra

Makkox fumettista Makkox

Toccherà chiamare lo psichiatra. Perché per la "cultura" di sinistra lo tsunami del 25 settembre 2022 non passa mai e da quelle parti soffrono sempre di più. E ogni giorno lo dimostra. Stavolta è toccato a Makkox, che con le sue vignette deve dimostrare al mondo di essere un combattente come pochi "contro le destre". Fedele al cliché del propagandista in servizio permanente effettivo, stavolta ha definito direttamente come "evasori e ignoranti" gli elettori di destra. Roba da class action che ovviamente nessuno promuoverà, ma resta questo sentimento razzista a sinistra che è davvero inspiegabile. Perdere elezioni per incapacità della classe dirigente di riferimento non è contemplato nei manuali dei telecompagni. C'è evidentemente qualche meccanismo fortemente negativo che agita la mano degli elettori quando rifiutano il consenso alla sinistra.
Stavolta Makkox non ha usato La7 e Propaganda Live per diffondere il suo verbo abbastanza malandato, ma ha preferito cimentarsi sulle colonne di Repubblica che quando c'è da randellare chi vota per la destra non si sottrae affatto. Marco Dambrosio - che è il nome di Makkox all'anagrafe - dice che a sinsitra si perde "perché i ragionamenti che fanno a sinistra sono contro intuitivi; quelli di destra sono istintivi. Nell'italiano trionfa l'istinto. E infatti siamo una delle nazioni più ignoranti d'Europa". Aggiunge Repubblica che abbiamo anche l'evasione: certo- risponde Makkox: "È arrivato il liberi tutti. Meloni voleva togliere la fattura elettronica". Insomma, una destra che rifiuta la legge, non conosce la cultura e magari nemmeno si lava. Se questi sono i cervelli della sinistra, figuriamoci il resto della compagnia? Comunque è complicato sicuramente andare appresso ad uno così, con un linguaggio che di ricco ha solo le supercazzole modello Schlein. È questo il terreno in cui la cultura di sinistra trasferisce la discussione sulle idee. Insulti in quantità industriale senza alcun rispetto per un popolo che le sue scelte le ha compiute democraticamente.