
Non è proprio pensabile che una Nazione come l'Italia debba essere considerata in Europa solo in cambio del silenzio. Eppure, c'è chi lo auspica. Abbiamo letto sul Corriere della Sera una nota di Massimo Franco. Sempre lucido, ma questa volta con un'affermazione che ci ha lasciato di sasso. Parlando della dura presa di posizione di Matteo Salvini per l'incredibile afflusso di migranti a Lampedusa, definito come "atto di guerra con una regia", Franco lo ha bollato come "atto scivoloso". E perché? Perché nel frattempo si sta trattando "con l'Ue sul Patto di stabilità, e con la Commissione contraria alla tassa sugli extraprofitti delle banche". Quindi bisogna stare zitti e basta?? Non si può chiedere questo ad uno dei paesi fondatori dell'Europa. Il governo in carica non può essere tacitato con patti inconfessabili. Tenetevi i migranti in cambio di, è stato fatto con altri governi dell'Italia e non può essere certo il centrodestra ad avallare pratiche umilianti. L'invasione migratoria non può essere solo un problema italiano, le stesse azioni ordite da Francia e Germania contro di noi sanno tanto di ricatto. L'Italia non può subire affronti e deve saper reagire con un'accorta strategia politica e diplomatica. E l'affondo di Salvini serve a preparare il terreno nel nome della dignità nazionale. Non può sfuggire neanche all'accorto cronista del Corrierone che quel che accade a Lampedusa è figlio del caos attualmente dominante in Africa, a partire dal caos in Libia e Tunisia, e del menefreghismo di Bruxelles rispetto all'Italia. Certo, poi ogni tanto arrivano le rassicurazioni, "aiuteremo Roma", ma hanno il sapore delle chiacchiere che non incantano più nessuno. Tanto più che l'atteggiamento europeo è sciaguratamente "usato" dalle opposizioni interne contro il governo Meloni. No, non va bene così, perché il problema del contrasto all'immigrazione clandestina non può essere di una sola parte politica. Tanto più che proprio l'opposizione di oggi, quando governava non esitava a lanciare messaggi devastanti pro immigrazione. E ora che vogliono?