
Alla fine stiamo pagando i debiti voluti da Giuseppe Conte col superbonus edilizio e col reddito di cittadinanza. Se il governo Meloni è stato costretto a ricorrere al deficit di bilancio ? annunciato con la Nadef ? è perché si è esagerato con gli sprechi. Ma il governo di centrodestra non intende subire quanto ereditato dal passato. Nella manovra di bilancio, nonostante i gufi che nei mesi orsono parlavano di manovra una tantum, sarà confermato il taglio del cuneo fiscale nelle buste paga dei lavoratori: avranno più soldi in tasca anche nel 2024. Si avvierà l'applicazione della delega fiscale per proseguire nella politica di riduzione delle tasse. Insomma, si punta a sostenere i redditi più bassi, tagliare i balzelli e aiutare le famiglie. Scelte di governo nonostante i vincoli esterni. Basti pensare a quanto deciso dalla Bce sul costo del denaro, un'operazione che costa allo Stato tra i 14 e i 15 miliardi di euro. Per non parlare della guerra in Ucraina. Saranno confermati la decontribuzione già decisa l'anno scorso, gli interventi a favore delle famiglie con figli e l'attuazione della prima fase della riforma fiscale per proseguire nella politica di riduzione delle tasse. Proseguiranno ? dice il governo - i rinnovi contrattuali del pubblico impiego con particolare riferimento alla sanità. "La delega fiscale comincerà partendo dai redditi più bassi e dallo scaglione più basso", ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti. E uno stop alle polemiche inventate sul Ponte sullo Stretto di Messina lo ha messo Matteo Salvini: "Quando fai la legge di bilancio cadono tanti uccelli del malaugurio perché o un finanziamento per il ponte c'è o non c'è. Tertium non datur. E siccome ci sarà l'obiettivo è che il primo treno attraversi il collegamento stabile tra Palermo, Reggio, Roma, Milano, Berlino e Stoccolma, nel 2032". Meno dei dieci anni pronosticati.