
Filippo Turetta sarà estradato e giudicato dalla magistratura italiana: ma l'assassino di Giulia Cecchettin sconterà la pena per intero? È il dubbio che si insinua nelle menti delle persone oneste e che credono nel valore della legalità e nel dovere della certezza della pena. Troppo spesso assistiamo alla liberazione di fior di delinquenti con i più diversi sotterfugi. È recente il caso di Dimitri Fricano, condannato in via definitiva per l'omicidio della fidanzata Erika Preti a trent'anni di reclusione, è uscito dopo sei anni di galera per motivo di salute. È andato agli arresti domiciliari perché obeso e fumatore? "Vivevo per lei", ha detto il detenuto fuori dal carcere parlando della donna che lui stesso ha ucciso. "Ho chiesto scusa ai genitori, anche in sede di giudizio", ha aggiunto ancora dicendo però che "non so cos'è successo". "Sono ossessionato da questa cosa, io non vivo più, non mi sono lavato per anni perché non riuscivo a uscire dalla cella, non hanno mandato a casa un trentenne perché obeso e fumatore, io sono a rischio vita in ogni secondo della giornata". Il che sarà pure vero ma ci rifiutiamo di pensare che cure mediche non siano possibili anche in carcere, pur nelle condizioni in cui Fricano versava con i suoi duecento chili di peso. Ma è una vicenda che fa riflettere proprio in coincidenza con la tragedia che ha visto l'assassinio brutale ? e per alcuni premeditato ? di Giulia Cecchettin. Pagherà la sua colpa il suo ex fidanzato Filippo Turetta o si troverà la scappatoia per fargli scontare una detenzione più breve possibile? Aldilà delle polemiche ad arte, la preoccupazione c'è tutta. Nelle maglie della legislazione spesso c'è ancora troppo spazio per quei cavilli che vanno a solo vantaggio di chi commette atroci delitti. E sarebbe una beffa insopportabile rivedere in libertà l'assassino di Giulia di qui a qualche anno.