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I catastrofisti vedono nero, ma la maggioranza va avanti nei sondaggi

Elly Schlein Elly Schlein

Se leggi i giornaloni siamo ad un millimetro dalla catastrofe, con il centrodestra prossimo alla fine. In giro per il Paese la realtà è ben diversa e lo testimoniano pure i sondaggi. Va tutto bene, madama la marchesa? No, perché qualche passo falso ogni tanto coglie anche la coalizione di governo, ma è l'opposizione che - un anno dopo la batosta elettorale - non riesce ancora a mettersi in gioco, a diventare competitiva. E la maggioranza se la gode. Ormai i sondaggi offrono una tendenza chiara, evidente, indubitabile. Il centrodestra che avanza, il centrosinistra che cala. La prima coalizione affronta i problemi del Paese per tentare di risolverli, la seconda urla e basta, senza alcuna concretezza da offrire al popolo italiano. Nel centrosinistra, in particolare, si registra la crisi di un Partito Democratico che continua a ballare attorno alla soglia psicologica del 20 per cento. Da qualche settimana non riesce a varcarla e il suo dato, anzi, si attesta pochi decimali sotto. Davvero poco per chi vuole rappresentare l'alternativa di governo. Alti e bassi per Giuseppe Conte e i suoi. Le cifre attorno al M5s sono sempre in contrasto tra loro. Una settimana sembra aver agguantato per superarlo il Pd; quella successiva se ne distacca di nuovo, ma in basso. Anche se quel 16 per cento circa indica comunque una tendenza su cui tentare di organizzare il sorpasso, unico obiettivo pentastellato, ormai. Paga poco l'estremismo rosso. Sarà per la linea massimalista della Schlein, ma a rimetterci è proprio quell'area tra verdi e sinistra di Bonelli e Fratoianni che non riesce a reggere la concorrenza e perde ogni settimana qualche decimale. È raro che ne guadagni. Complicatissimo seguire i movimenti centristi, è a destra che la situazione è in fermento positivo. Se è vero che a Fratelli d'Italia può capitare di confrontarsi con qualche difficoltà - è il destino dei partiti maggiori con responsabilità di governo - quando va male perde lo 0,1 per cento. Ma contemporaneamente salgono di tre decimali la Lega e di due Forza Italia. Alla fine è la coalizione che guida il Paese ad andare sempre più avanti. All'opposizione rimangono le urla. Inutili.