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Sanità, in Umbria oltre 1000 controlli per prevenire la diffusione del virus West Nile dalle zanzare

Zanzara West Nile

Proseguono a ritmo serrato i controlli in Umbria per la febbre West Nile, comunemente nota anche come febbre del Nilo occidentale. In altre regioni italiane si sono registrati dei casi, tra i quali due decessi in Lombardia. L'assessore alla Salute della Regione Umbria Luca Coletto fa il punto della situazione nel Cuore Verde sottolineando le zero positività riscontrate. "Sulla base di quanto previsto dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (Pna) 2020-2025 - spiega Coletto - ci siamo posti l'obiettivo di individuare precocemente attraverso programmi mirati la circolazione del virus per mettere in atto tempestivamente tutte le misure disponibili per prevenire la trasmissione all'uomo".
Prevenzione
La Regione Umbria ha attivato un piano regionale di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu, approvato dal ministero della Salute sulla base del parere favorevole del centro di referenza nazionale malattie esotiche (Cesme), le cui attività di sorveglianza vengono aggiornate e pianificate annualmente in funzione della situazione epidemiologica riscontrata nell'anno precedente. Nel dettaglio le attività previste sono sorveglianza sulle zanzare, su uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio, anche gli esemplari selvatici trovati morti e clinica nei cavalli. Coletto traccia il bilancio: "Nel primo semestre 2023 sono stati conferiti all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria-Marche, 1096 campioni di cui 125 per la sorveglianza entomologica e 971 per la sorveglianza su uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio e su esemplari di uccelli selvatici rinvenuti morti. Non essendo attualmente disponibile un vaccino per l'uomo, è fondamentale il rispetto delle misure di prevenzione".
Il virus
La West Nile è una malattia causata da un virus che viene trasmetto da zanzare e causa forme di meningo-encefalite negli uccelli, nei cavalli e nell'uomo. I volatili sono il serbatoio del virus, veicolato attraverso la puntura di alcuni tipi di zanzare. Appartenente alla famiglia Flaviviridae, attualmente è diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord America, Asia Occidentale ed Europa. In Italia il primo focolaio risale all'estate del 1998 per dei casi clinicamente accertati nei cavalli nell'area circostante la zona di Padule di Fucecchio. L'uomo deve evitare le punture di zanzare con repellenti cutanei e soggiornando quanto più possibile in ambienti protetti da zanzariere o provvisti di diffusori di insetticidi a uso domestico. Per limitarne la riproduzione è necessario mettere al riparo dalla pioggia tutto ciò che può raccogliere acqua, chiudere con coperchi o teli bidoni e recipienti che non possono essere spostati, svuotati i sottovasi ed altri recipienti almeno una volta a settimana.