
Una tragedia. Una strage. Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio (all'una di mercoledì 4 ottobre) è di 21 morti, ma il numero delle vittime potrebbe salire. I feriti, infatti, sono 15, di cui 4 in gravi condizioni. E' l'assessore alla Viabilità di Venezia, Renato Boraso, a fare il punto sul drammatico incidente stradale avvenuto martedì sera 3 ottobre, intorno alle ore 19.45. Un autobus dopo aver sfondato il guard rail, è precipitato dal cavalcavia della Libertà, a Mestre, ed è finito sulla strada sottostante, via Pila, dopo un volo di trenta metri. Si è accartocciato su se stesso, poi ha preso fuoco. Tra i feriti gravi due bambini. Entrambi ricoverati a Padova. Una piccola di 4 anni è in rianimazione, ustionata gravemente e in pericolo di vita. Ferita gravemente anche una donna di 50 anni. Lei e la bimba sono di nazionalità ucraina. L'autobus era una navetta che collegava un campeggio di Marghera alla città di Venezia, appartenente alla società La Linea. L'autista, 40 anni, era italiano, si chiamava Alberto Rizzotto, ed alle spalle aveva almeno 6-7 anni di guida. Ha perso la vita nell'incidente, così come almeno due bambini. Quasi tutte le vittime sono di nazionalità straniera, turisti arrivati in Italia per una vacanza e la visita a Venezia, in particolare ucraini, tedeschi, francesi e croati. Non sono ancora chiare le cause dell'incidente, ma non è escluso che sia stato un malore a far perdere il controllo del mezzo al quarantenne, in servizio da 90 minuti. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per ore per estrarre i feriti e i cadaveri dalle lamiere. Profondo cordoglio è stato espresso dalla premier Giorgia Meloni: "Il pensiero va alle vittime e ai loro famigliari e amici. Sono in stretto contatto con il sindaco Luigi Brugnaro e con il ministro Matteo Piantedosi per seguire le notizie su questa tragedia".