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Umbria, infiltrazioni mafiose: l'allarmante relazione del ministro Piantedosi. Investimenti e droga

Matteo Piantedosi Il ministro Matteo Piantedosi

L'Umbria è una regione a rischio infiltrazioni mafiose. E' l'estrema sintesi della relazione del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sull'attività e i risultati conseguiti dalla direzione investigativa antimafia. Considerando il territorio umbro, le indagini non documentano forme di radicamento stabile di strutture criminali di tipo mafioso, ma attività di ricerca hanno comprovato l'esistenza di proiezioni di 'ndrangheta e camorra. Tali attività riguardano il riciclaggio di capitali illeciti posti in un fiorente tessuto socio-produttivo, come quello umbro. La presenza della criminalità organizzata nel cuore verde d'Italia, si legge nella relazione, è alimentata anche dalla case di reclusione di Spoleto e di Terni, che hanno favorito l'insediamento di interi nuclei familiari di origine calabrese e campana. Le indagini hanno riportato la presenza di affiliati alle 'ndrine Mannolo, Zoffreo e Trapasso di San Leonardo di Cutro (Kr) e alla 'ndrina Comisso di Siderno (Rc). Queste 'ndrine rappresentano il collegamento con la criminalità campana e nello specifico con i clan dei Casalesi, dei Fabbrocino e dei Terracciano. Le ricerche hanno evidenziato anche l'operatività di sodalizi stranieri, costituiti principalmente da nigeriani e albanesi, che gestiscono il traffico di droga, l'immigrazione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione.
A Perugia, invece, è stata riscontrata la presenza di alcuni soggetti vicini alle cosche calabresi, attivi nell'infiltrazione del settore economico e nel traffico degli stupefacenti. Per questo a seguito di un provvedimento ablatorio, sono stati sequestrati assetti societari per un valore di circa 8 milioni di euro, riconducibili agli eredi di un esponente della cosca Trapasso e a un imprenditore calabrese, entrambi esponenti della 'ndrangheta in Umbria. Il capoluogo di regione, si conferma anche come snodo per il mercato illecito della droga, gestito soprattutto da stranieri, come nigeriani per l'eroina e albanesi per la cocaina. Questi dati sono emersi da un'operazione conclusa il 10 dicembre 2022 dalla polizia, finalizzata a scomporre un'associazione composta da albanesi, interessata al traffico di stupefacenti. Il 29 settembre 2022, la polizia ha arrestato un soggetto trovato in possesso di 54kg tra hashish e marijuana e anche di 30 mila euro in contanti. Successivamente il 9 dicembre 2022, sono stati arrestati altri tre soggetti, responsabili di aver spacciato ingenti quantitativi di droga a Perugia, Terni e Siena. A seguito dei fatti registrati dalle indagini, il prefetto di Perugia, per controllare e scongiurare la presenza di criminalità organizzata nel territorio umbro, ha emesso due provvedimenti relativi a società ritenute a serio rischio di infiltrazione mafiosa.