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Umbria, Dia: "La mafia non è radicata nella regione ma ci sono proiezioni di 'ndrangheta e camorra"

Dia mafia foto Direzione investigativa antimafia in azione (foto d'archivio)

"L'Umbria non documenta forme di radicamento stabile di strutture criminali di tipo mafioso. Tuttavia, pregresse attività d'indagine hanno comprovato l'esistenza di proiezioni di ?ndrangheta e camorra, sempre tese a cogliere le opportunità economico-finanziarie al fine di porre in essere strategie per il riciclaggio di capitali illeciti in un fiorente tessuto socioproduttivo come quello umbro, caratterizzato da un reticolo di piccole e medie imprese. Tale aspetto è alimentato anche dalla presenza delle case di reclusione di Spoleto e Terni che ha favorito l'insediamento in quei territori di interi nuclei familiari, di origine calabrese e campana, imparentati con i soggetti ristretti in regime detentivo speciale". E' quanto si legge nell'ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) relativa al secondo semestre del 2022. "Le indagini - si legge ancora nella relazione - hanno acclarato la presenza in Umbria di affiliati alle 'ndrine Mannolo, Zoffreo e Trapasso di San Leonardo di Cutro, in provincia di Crotone, e alla ndrina Comisso di Siderno, nel reggino. Documentata poi l'operatività di affiliati alla criminalità organizzata campana e, nello specifico, ai clan dei Casalesi, dei Fabbrocino e dei Terracciano".

Francesca Marruco, classe 1980, giornalista professionista è redattrice al Corriere dell'Umbria. Si occupa principalmente di cronaca nera e giudiziaria. Dalla pandemia in poi, che ha costretto tutti ...