Sono scattati otto arresti, con quattro persone in carcere e quattro ai domiciliari, per la banda che aveva un giro di spaccio internazionale. Su richiesta della Procura, la polizia ha dato esecuzione dell'ordinanza ammessa dal giudice per le indagine preliminari (Gip) del Tribunale di Perugia per otto soggetti italiani, di cui sei di seconda generazione. I componenti della banda sono indiziati dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di hashish e marijuana, detenzione e spaccio di stupefacenti. La maxi operazione nel territorio di Perugia e Castiglione del Lago è stata portata avanti dalla squadra mobile di Perugia con il supporto dei reparti prevenzione Crimine Umbria-Marche, Lazio, Abruzzo e delle unità cinofile della polizia.
La banda
L'organizzazione era dedita allo spaccio di hashish e marijuana in Umbria, Marche e Toscana. Gestiva le compravendite esclusivamente attraversi canali Telegram, creati e gestiti dai vertici del gruppo. Su questi venivano pubblicizzate le sostanze con i relativi prezzi, le offerte speciali e i premi per i clienti più assidui o per chi effettuava acquisti più consistenti. La droga veniva consegnata attraverso servizi di consegna a domicilio con complici che operavano come corrieri espressi. Per espandere il territorio di influenza e avere a disposizione sempre più depositi dislocati in vari territori, veniva proposto ai clienti migliori di entrare a fare parte direttamente dell'organizzazione. Il gruppo, inoltre, forniva assistenza legale, denaro e cellulari puliti in caso di arresto.
L'operazione
Le indagini sono cominciate nel settembre del 2022 con l'arresto di un soggetto che stava ritirando un pacco proveniente dalla Spagna contenente 4 chili di ovuli di hashish. Si sono poi sviluppate con servizi sul territorio, appostamenti, pedinamenti e attività più tecniche quali monitoraggi con Gps, intercettazioni telefoniche e ambientali dei veicoli utilizzati dagli indagati. Nel periodo che arriva fino a dicembre 2022 sono state arrestate in flagranza due persone e sequestrati circa 56 chili di hashish, 2 di marijuana e 30mila euro in contanti. L'associazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe comunque riuscita in poco tempo ad ammortizzare il danno quantificabile in circa 200mila euro. Sono seguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare nella case degli indagati 55 grammi di hashish, 8 telefoni cellulari, un bilancino elettronico di precisione, una macchina contasoldi e 11.398 euro in contanti.

Gabriele Ripandelli, classe 1999, perugino. Laureato in Comunicazione pubblicitaria all'Università Stranieri di Perugia, impegnato nella magistrale all'ateneo Roma 3. Da sempre appassionato di giorna...