
In Umbria l'autorizzazione a bruciare il combustibile solido secondario sarebbe stata concessa alle cementerie di Gubbio senza gli opportuni elementi conoscitivi che escludono i danni alla salute umana e all'ambiente. In particolare, serviva la Valutazione di impatto ambientale (Via), mai effettuata sugli impianti: è quanto sostengono i comitati cittadini nell'ennesimo atto di una battaglia giudiziaria giunta a un punto di svolta. Di mezzo c'è la vita delle persone, delle famiglie che abitano in quei territori. Sui rifiuti trasformati in Css (combustibile da rifiuti) da incenerire in cementeria, a Gubbio, è guerra aperta in tribunale: la Procura di Perugia, che ha aperto un'indagine, ha poi chiesto l'archiviazione. E i 20 soggetti che il 5 maggio 2022 avevano prodotto l'esposto con diffida ai responsabili amministrativi del procedimento autorizzativo di Regione e Provincia di Perugia, hanno presentato opposizione, attraverso l'avvocato da sempre attivo su questa e altre tematiche ambientaliste, Valeria Passeri.