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Terremoto, esiste una relazione con la posizione del Sole? Lo studio del colonnello Paolo Ernani

studio terremoti

Esiste una correlazione tra l'assetto spaziale del Sole e i terremoti? Al tema ha dedicato uno studio il colonnello Paolo Ernani, meteorologo, ex membro dell'Aeronautica Militare Italiana e in passato impegnato nelle previsioni meteo del Ti Nazionale e Linea Verde di Rai 1. Secondo la sua ricerca "l'attività solare, come risultanza dei nostri studi relativi alla variazioni delle sue macchie, sembra influenzare, con correlazione inversa, i movimenti tellurici. Nel senso che quando il numero delle macchie solari diminuiscono, la quantità dei terremoti invece di diminuire tenderebbe ad aumentare. Nel caso inverso, ossia quando le macchie aumentano, tenderebbero a diminuire di numero".
Ernani spiega che è stato sottoposto ad "una ricognizione analitica il numero dei terremoti che si sono verificati sulla nostra penisola a partire dagli anni 1500 sino all'ultimo terremoto che ha colpito Amatrice e gli altri comuni. Degli innumerevoli terremoti che si sono susseguiti in questo intervallo di tempo di cinque secoli abbiamo fatto un primo screening prendendo in considerazione solo quei sommovimenti tellurici con magnitudo uguale o maggiore di 5,6 gradi della scala Richter".
I risultati sono considerati interessanti: "Si sono rilevati 114 casi di sismi superiori a 5,6 di magnitudo. Successivamente l'applicazione di una ulteriore scrematura di dati raggruppati per singole stagioni ha dato le seguenti quantità: 38 terremoti si registrano nella stagione autunnale, 32 in primavera , 23 nel periodo estivo ed infine 21 in inverno".
"Come si può notare - spiega Ernani - la maggior parte dei sommovimenti tellurici sono concentrati (70 casi) nelle stagioni intermedie (autunno-primavera ) e corrispondenti al 61,95 % . I restanti 44 (38,05%), sono distribuiti in estate e inverno. La nostra indagine comunque non si è fermata qui. Si perché abbiamo eseguito una ulteriore selezione di 83 casi dei terremoti verificatisi nei bimestri settembre/ottobre, marzo/aprile, giugno/luglio e dicembre/gennaio. Nel dettaglio perciò si contano 31 presenze nel bimensile autunnale, 24 casi nel bimensile primaverile, 16 in quello estivo e 12 in quello invernale. Si ottiene così un totale di 55 (66,26% ) casi relativi ai bimensili autunno/primavera e 28 casi (33.74 %) ai bimensili estate /inverno".
"Il punto medio del gruppo dei 2 mesi - spiega ancora Ernani - corrisponde in sequenza a Equinozio d'autunno, equinozio di primavera, solstizio d'estate e solstizio invernale. Quando la nostra stella si trova in quel particolare assetto astronomico e cioè allo Zenit, significa (come si può verificare dalla foto sopra) che i suoi raggi sono perpendicolari alla linea dell'equatore. Dunque è questa particolare posizione astronomica del sole che fa sì che la maggior parte dei sismi, il 66,23% nei due bimestri settembre/ottobre e marzo/aprile, si verifichino proprio in corrispondenza degli equinozi?".