
Giovedì 14 settembre a mezzogiorno nei telefonini c'è stata la prova generale del sistema di allarme pubblico per la regione Umbria che ha ricordato, una volta in più, come la nostra sia una terra fragile. E lo sappiamo bene visto ciò che ancora stiamo tentando di ricostruire. Sono 5.694 i beni culturali dell'Umbria a elevato e medio rischio sismico (indagine Ispra), ovvero dove la possibilità dei terremoti è molto probabile. Un dato che pesa. Anche se le Marche sono la regione con la maggioranza del patrimonio artistico a rischio, si parla di 20.810 beni, seguono Veneto (11.659), Lazio (11.594) e Campania (10.455).
Umbria comunque svetta nella classifica dei comuni con Spoleto che presenta 402 situazioni allarmanti, seconda realtà in Italia dopo Messina. Nella lista spiccano anche Foligno (335) e Norcia (117). Quest'ultima città simbolo: si ricorda il crollo della basilica di San Benedetto nel terremoto del 2016. Il sisma rappresenta, difatti, il fattore rischio più elevato nella regione.
Umbria comunque svetta nella classifica dei comuni con Spoleto che presenta 402 situazioni allarmanti, seconda realtà in Italia dopo Messina. Nella lista spiccano anche Foligno (335) e Norcia (117). Quest'ultima città simbolo: si ricorda il crollo della basilica di San Benedetto nel terremoto del 2016. Il sisma rappresenta, difatti, il fattore rischio più elevato nella regione.

Nata a Perugia, classe 1963, Sabrina Busiri Vici è laureata in Scienze Politiche all'Università degli studi di Perugia. Giornalista professionista dal 1998. Nel 2005 entra nella redazione del Corrie...