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Umbria, strade e cantieri: la dannazione dei pendolari

anas lavori

Nel giorno in cui Anas ha diffuso il bollettino di guerra con avviso rosso per traffico intenso su tutte le strade italiane a causa del controesodo (si stimano 11 milioni di veicoli in movimento in questo fine settimana), sempre Anas, in Umbria, ha avviato il cantiere a Ponte San Giovanni procedendo alla chiusura sia in ingresso che in uscita dello svincolo in direzione Cesena. E' successo venerdì 25 agosto e l'impatto sulla circolazione è stato devastante: un'ora da Perugia a Bastia Umbra, un interminabile serpente di auto, furgoni e camion con il raccordo paralizzato in direzione Bettolle-Perugia-Cesena. Ed è andata poco meglio a chi percorreva la corsia opposta, a causa dell'altro cantiere, quello tra Madonna Alta e Ferro di Cavallo avviato già da qualche giorno. L'assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, di fronte a un caos del genere, reso ancora più insopportabile dalle temperature infernali, se n'è uscito raccontando che no, lui non era d'accordo con Anas sulla scelta delle tempistiche ma che tuttavia è stato costretto a prendere atto della decisione, salvo ottenere rassicurazioni sul fatto che i lavori sarebbero andati avanti h24 per limitare la durata dei cantieri. Caro assessore, prendiamo atto anche noi, però il risultato lo ha visto: un disastro. Ieri mattina il sottoscritto, scontando la pena che affligge quotidianamente chi è costretto a fare il pendolare lungo il famigerato raccordo dove da sempre un cantiere chiude e uno apre (ammazza che strada sfigata!), si è chiesto: era proprio necessario avviare questi due cantieri nei giorni da bollino rosso per il rientro dalle ferie? La rassegnazione, tuttavia, ha preso subito il sopravvento e dopo aver dedicato un pensiero di gratitudine a Willis Haviland Carrier, inventore del condizionatore d'aria, la testa è andata altrove fino a che non è stata raggiunta la meta, Strozzacapponi, mai apparsa così lontana. E il nodino? Che fine ha fatto quel progetto che avrebbe ridotto l'uso di ansiolitici da parte dei pendolari meno inclini alla rassegnazione? Se ne parla da anni e anni, è diventata quasi una figura mitologica a cui si fatica a credere anche se oggi sembra assumere i contorni di una reale possibilità per il futuro, sempre e comunque troppo lontano. Cantieri e buche invece costellano il nostro presente, non solo qui in Umbria, ma su gran parte della rete stradale italiana. Eppure esistono Paesi europei dove l'asfalto è liscio: non è una battuta. Poco più di un anno fa abbiamo viaggiato in auto fino a Barcellona scoprendo che dal confine di Ventimiglia in poi, quindi attraversando la costa sud della Francia e della Spagna, lungo le autostrade non c'era neppure mezzo cantiere. Niente, tutto perfetto. Il successivo sbarco sull'isola di Maiorca ci ha proiettato in una realtà ancor più metafisica: zero buche sia nella città capoluogo, Palma, che nelle altre più piccole, sia lungo la costa che sulle stradine di montagna (Sierra de Tramontana, dove d'inverno nevica e gela, come da noi). In verità un giorno un piccolo avvallamento a bordo carreggiata l'abbiamo avvistato: ero al volante e confesso di non aver resistito alla tentazione di passarci sopra un paio di volte, così, giusto per sentirmi a casa.
Alfredo Doni

Nato il 3 maggio 1964 a Foligno dove risiedo. Prima esperienza nella comunicazione nel 1986 nell'emittente che si chiamava Radio Sole: la rassegna stampa del mattino. Poi l'anno successivo l'ingresso ...