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Sanità, centrosinistra contro Comune e Regione Umbria: "No privatizzazione, serve cambio di rotta"

ospedale sanità Il centrosinistra vuole salvare la sanità pubblica

"La Sanità, in Umbria e a Perugia, è stata ridotta ad una condizione di dissesto totale". E' quanto emerge dal documento firmato dalle forze di opposizione che si scagliano contro il sindaco Romizi, l'amministrazione comunale e la Regione in vista del Consiglio grande previsto per martedì 19 settembre. "Dissesto sul piano economico-finanziario e soprattutto dissesto dei servizi ai cittadini e alle cittadine con il progressivo e drammatico smantellamento delle strutture e la riduzione e precarizzazione del personale sanitario". Il centrosinistra - costituito dai gruppi consiliari Partito Democratico Perugia, Idee Persone Perugia, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italia Perugia, Demos, Rifondazione Comunista Perugia, Partito Socialista Italiano e Sinistra per Perugia - parla di fallimento nell' indebolire la sanità pubblica, con l'obiettivo di favorire quella privata. "In questo modo, però, le fasce di popolazione più fragili sono costrette a indebitarsi e a rinunciare alle cure e alla medicina di prevenzione, provocando così non solo una grave lesione dei loro diritti, ma un aggravio del carico sul sistema sanitario pubblico". In particolare, l'opposizione ricrimina chi governa di: non aver effettuato alcun investimento per potenziare il personale, non aver smaltito le liste d'attesa, avere tempistiche "disumane" (si cita il documento) che negano il diritto di accesso ai servizi e alle cure e di effettuare continui tagli alla spesa sanitaria.
Sotto una pioggia di critiche anche il Comune di Perugia, la cui amministrazione comunale "avrebbe giocato un ruolo centrale nelle scelte che hanno caratterizzato le politiche sanitarie in Umbria e a Perugia". L'opposizione punta il dito anche contro il sindaco che "spicca per il suo silenzio su questo tema, fuggendo da ogni confronto con gli interlocutori politici e le rappresentanze sindacali". Tra le principali criticità e mancanze evidenziate c'è: il degrado delle strutture, l'indebolimento del servizio di neuropsichiatria infantile, le lunghe attese, la malagestione della Centrale operativa territoriale, i bassi standard di efficienza e la mancanza di trasporti pubblici per accedere all'ospedale.
"Tutte le forze politiche che hanno sottoscritto questo documento sono impegnate - conclude la nota - per costruire una grande campagna di mobilitazione a difesa della sanità pubblica, per difendere il diritto alla salute e ai servizi sanitari pubblici di qualità e per il rilancio del servizio sanitario regionale attraverso investimenti in personale, strutture e strumentazione. Chiediamo con forza un repentino cambio di rotta alle forze che hanno il compito di governare Perugia e l'Umbria per riaffermare la centralità della Salute come bene pubblico e come diritto universale".

Classe '97, perugina doc. Dopo il liceo di Scienze Umane, la laurea triennale in Scienze Politiche, poi la magistrale in Scienze della Comunicazione. Dopo il master Social media management a Milano, ...