
Gregorio Maria e Vittorio Maria Valloni, due fratelli under 30, di Perugia, entrambi con la passione per l'ambiente e l'enogastronomia.
Amano la loro terra, l'Umbria, in particolare la zona di Brufa dove sono nati e hanno un ettaro di orto di proprietà della famiglia che usano per coltivare botaniche selezionate. Vittorio, chef, ha fatto esperienze all'estero in ristoranti stellati danesi. Gregorio, sommelier, ha un'inclinazione per lo sperimentare. Da tutto questo è nato il loro progetto: il Gin dell'orto.
- Gregorio Valloni, quando è iniziata l'impresa di realizzare gin?
Durante il lockdown. Sperimentandoci sul nostro orto.
- Che tipo di bevanda alcolica realizzate?
Facciamo due tipologie: una è il London dry gin, classico di stile inglese, e un l'altra è un Italian dry gin che ha come caratteristica l'infusione con le foglie di fico. Quest'ultima è la botanica che ci rappresenta ed è presente in entrambe. Una soluzione esclusiva, mai fatta prima in questo tipo di produzione.
- Come siete arrivati a farvi inspirare dalla foglia di fico?
Mio fratello Vittorio ha lavorato per anni in Danimarca, lui è uno chef, ed è lì che ha conosciuto questi tipi di infusioni.
- Quando siete usciti con la prima bottiglia del vostro gin?
A novembre 2022.
- Come lo commercializzate?
Attraverso i canali online, abbiamo un nostro sito internet, ma principalmente siamo distribuiti dall'azienda Roberto Bocci di Perugia, della quale ora siamo entrambi dipendenti. In parte, poi, ce ne occupiamo anche personalmente della commercializzazione.
- In questi primi sei mesi che riscontro avete avuto dai clienti?
Buono, è un prodotto che si beve bene, di qualità, e viene usato principalmente per la miscelazione, in particolare per i gin tonic, oggi cocktail tra i più richiesti.
- Quali sono le quantità realizzate?
Abbiamo prodotto finora 2.200 bottiglie. Pensiamo a una produzione annuale sulle 3-4 mila.
- Fate tutto in due?
Siamo due appassionati di vino e alimentazione, ma anche di coltivazione, ma per la realizzazione del gin ci siamo appoggiati alle consulenze di un barman esperto, sicuramente tra i migliori a Perugia, Francesco Tirelli.
- La distillazione dove la effettuate?
Il nostro consulente ci ha consigliato di rivolgerci a una distilleria storica di Trieste. Le botaniche sono raccolte a mano da noi e poi vengono spedite al Nord entro 24 ore.
- Che scelte avete fatto per bottiglie ed etichette?
Ci siamo rivolti a Leonardo Pellegrino, grafico- designer umbro dello studio milanese Aisslinger-Pellegrino.
- Programmi futuri?
Arrivare alle 10 mila bottiglie l'anno. Una volta raggiunto questo obiettivo, sempre con le botaniche del nostro orto, vorremmo anche produrre un amaro. Poi stiamo lavorando per aprire un nostro ristorante a Brufa, siamo originari di lì. Un ristorante collegato con la nostra filosofia che collegherà le produzioni con la ristorazione.
- Quando aprirete?
Nell'arco di due anni, abbiamo appena iniziato i lavori di ristrutturazione della palazzina. Mio fratello si occuperà della cucina e io della sala.
Amano la loro terra, l'Umbria, in particolare la zona di Brufa dove sono nati e hanno un ettaro di orto di proprietà della famiglia che usano per coltivare botaniche selezionate. Vittorio, chef, ha fatto esperienze all'estero in ristoranti stellati danesi. Gregorio, sommelier, ha un'inclinazione per lo sperimentare. Da tutto questo è nato il loro progetto: il Gin dell'orto.
- Gregorio Valloni, quando è iniziata l'impresa di realizzare gin?
Durante il lockdown. Sperimentandoci sul nostro orto.
- Che tipo di bevanda alcolica realizzate?
Facciamo due tipologie: una è il London dry gin, classico di stile inglese, e un l'altra è un Italian dry gin che ha come caratteristica l'infusione con le foglie di fico. Quest'ultima è la botanica che ci rappresenta ed è presente in entrambe. Una soluzione esclusiva, mai fatta prima in questo tipo di produzione.
- Come siete arrivati a farvi inspirare dalla foglia di fico?
Mio fratello Vittorio ha lavorato per anni in Danimarca, lui è uno chef, ed è lì che ha conosciuto questi tipi di infusioni.
- Quando siete usciti con la prima bottiglia del vostro gin?
A novembre 2022.
- Come lo commercializzate?
Attraverso i canali online, abbiamo un nostro sito internet, ma principalmente siamo distribuiti dall'azienda Roberto Bocci di Perugia, della quale ora siamo entrambi dipendenti. In parte, poi, ce ne occupiamo anche personalmente della commercializzazione.
- In questi primi sei mesi che riscontro avete avuto dai clienti?
Buono, è un prodotto che si beve bene, di qualità, e viene usato principalmente per la miscelazione, in particolare per i gin tonic, oggi cocktail tra i più richiesti.
- Quali sono le quantità realizzate?
Abbiamo prodotto finora 2.200 bottiglie. Pensiamo a una produzione annuale sulle 3-4 mila.
- Fate tutto in due?
Siamo due appassionati di vino e alimentazione, ma anche di coltivazione, ma per la realizzazione del gin ci siamo appoggiati alle consulenze di un barman esperto, sicuramente tra i migliori a Perugia, Francesco Tirelli.
- La distillazione dove la effettuate?
Il nostro consulente ci ha consigliato di rivolgerci a una distilleria storica di Trieste. Le botaniche sono raccolte a mano da noi e poi vengono spedite al Nord entro 24 ore.
- Che scelte avete fatto per bottiglie ed etichette?
Ci siamo rivolti a Leonardo Pellegrino, grafico- designer umbro dello studio milanese Aisslinger-Pellegrino.
- Programmi futuri?
Arrivare alle 10 mila bottiglie l'anno. Una volta raggiunto questo obiettivo, sempre con le botaniche del nostro orto, vorremmo anche produrre un amaro. Poi stiamo lavorando per aprire un nostro ristorante a Brufa, siamo originari di lì. Un ristorante collegato con la nostra filosofia che collegherà le produzioni con la ristorazione.
- Quando aprirete?
Nell'arco di due anni, abbiamo appena iniziato i lavori di ristrutturazione della palazzina. Mio fratello si occuperà della cucina e io della sala.

Nata a Perugia, classe 1963, Sabrina Busiri Vici è laureata in Scienze Politiche all'Università degli studi di Perugia. Giornalista professionista dal 1998. Nel 2005 entra nella redazione del Corrie...