
I lupi e i cinghiali danneggiano colture e allevamenti. A denunciare l'emergenza è Cia Umbria che ricorda di quanto il fenomeno sia un vero dramma per le attività agricole e zootecniche. "Il problema non è qualche lupo, ma i branchi che attaccano con ferocia i nostri allevamenti dimezzandoli. I vitelli vengono accerchiati dal branco e feriti oppure sbranati vivi". A darne testimonianza è Luigi Filipponi, allevatore di Cia Agricoltori dell'Umbria. L'eccessiva presenza di lupi - scrive Cia Umbria in una nota stampa - va a penalizzare gli allevamenti più virtuosi, ovvero quelli che hanno scelto il pascolo allo stato semi brado, salvaguardando l'ambiente e il benessere animale. "Ho 75 anni - racconta Filipponi - in queste zone i lupi ci sono sempre stati, ma ora attaccano in branchi anche da dieci e rappresentano un diverso pericolo. Da giugno avrò perso una quindicina di vitelli, una sera, durante un controllo all'allevamento, ho avvistato un branco da più di cinque lupi". E' questo il conto sommario dei danni che sono all'ordine del giorno. Negli ultimi cinque anni le medie annue di attacchi sono di 113 denunce e 157mila euro di danni prodotti, con dati in crescita nel 2022.

Classe '97, perugina doc. Dopo il liceo di Scienze Umane, la laurea triennale in Scienze Politiche, poi la magistrale in Scienze della Comunicazione. Dopo il master Social media management a Milano, ...