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Umbria, lo studio della Cgia sui condoni edilizi: "In regione una costruzione su 10 è abusiva"

muratore operaio Il focus della Cgia sui condoni edilizi

In Umbria una costruzione è abusiva. E' quanto emerge dall'ultimo studio della Cgia di Mestre che ha pubblicato ieri un'analisi riguardante gli effetti dei condoni negli ultimi 50 anni. E, parallelamente all'analisi degli abusi edilizi, poi in parte sanati dai condoni, il centro studi ha prodotto dei dati relativi all'evasione fiscale. E, secondo la stima della Cgia, in Umbria nel 2020 - l'ultimo anno per cui i dati sono disponibili - sono stati evasi 1.358 milioni, vale a dire il 13,7 per cento del valore aggiunto regionale. Inoltre, sempre secondo i dati elaborati dalla Cgia, nel cuore verde, ogni 100 euro incassate, ne vengono evase 15,5. Un valore questo, che pone l'Umbria al di sopra della media nazionale (13,2 per cento) e del Centro Italia (13,6 per cento). In questa classifica dunque l'Umbria si colloca all'ottavo posto tra le regioni d'Italia: la prima è la Calabria con il 18, 8 per cento di economia non osservata del valore aggiunto regionale e 21, 3 euro evase ogni 100 euro. A seguire la Campania con 20 euro evase ogni 100 euro, la Puglia con 19,2, la Sicilia con 19, la Sardegna con 17,8, il Molise con 17,4, la Basilicata con 16, 4 e poi, per l'appunto, l'Umbria (che è stata presa in esame insieme alle Marche, per cui il dato è lo stesso) . La più virtuosa è la provincia autonoma di Bolzano con 9,3 euro evase ogni 100 incassate, seguita dalla Lombardia, dalla provincia autonoma di Trento con 10,2 euro e dal Friuli con 10,6. nel 2020, ultimo dato disponibile, il peso dell'economia non osservata sul valore aggiunto nazionale era all'11,6 per cento, pari a 174,6 miliardi di euro. Di quest'ultimo importo, l'economia sommersa era pari a 157,4 miliardi e le attività illegali 17,3 miliardi. L'evasione fiscale e contributiva, invece, si aggirava attorno ai 90 miliardi di euro (78,9 miliardi imputabili all'evasione tributaria e 10,8 miliardi all'evasione contributiva).
Tornando invece alla questione relativa agli abusi edilizi, l'Umbria è la decima regione. Gli ultimi dati del Cresme riportati dall'Istat ne Il benessere equo e sostenibile in Italia fotografano secondo Cgia "una situazione ancora molto preoccupante". "Sebbene negli ultimi in anni sia in leggero calo, - sta scritto nel report - nel 2022 l'abusivismo edilizio ha registrato il suo picco massimo in Basilicata e in Calabria, entrambe con una percentuale del 54,1 per cento. Seguono la Campania con il 50,4 per cento, la Sicilia con il 48,2 per cento e la Puglia con il 34,8 per cento. Le regioni, infine, meno interessate dalla piaga dell'abusivismo edilizio sono state il Piemonte e la Valle d'Aosta, tutte e due con il 4,2 per cento, e, in particolar modo, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, ambedue con un livello del 3,3 per cento. Il dato medio nazionale si è attestato al 15,1 per cento. Dai condoni edilizi introdotti dal legislatore nel 1985 - sta scritto inoltre nel report -, nel 1994 e nel 2003 si stima che i Comuni abbiano incassato poco più di 15 miliardi di euro (importo non attualizzato al 2022). Nel primo il gettito è stato pari a 3,1 miliardi, nel secondo a 5,2 miliardi e nel terzo a poco più di 7 miliardi".

Francesca Marruco, classe 1980, giornalista professionista è redattrice al Corriere dell'Umbria. Si occupa principalmente di cronaca nera e giudiziaria. Dalla pandemia in poi, che ha costretto tutti ...