
C'è Terni dietro la maxi frode con fatture false per 200 milioni di euro per prodotti informatici. Si tratta di un giro enorme che ha portato a un sequestro preventivo da 32 milioni di euro e decine di denunce. La mente degli affari era un 45enne ternano da tempo residente a Bologna. A scoprire la maxi truffa è stata la guardia di finanza che ha passato al setaccio denaro contante, disponibilità bancarie, immobili e quote societarie nelle province di Bologna, Modena, Terni e Sassari. L'operazione denominata "Carry on Sell" ha alla base una frode sull'Iva con fatture false per oltre 200 milioni di euro e ben 63 denunce.
Servizio completo nel Corriere dell'Umbria del 9 agosto: clicca qui per l'edicola digitale