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Detenuto si toglie la vita dopo la rissa nel carcere di Terni. La denuncia del SAPPE

Il carcere di Terni Il carcere di Terni

Un altro suicidio in carcere. Ancora tensioni nella Casa Circondariale di Vocabolo Sabbione a Terni. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del segretario nazionale dell'Umbria Fabrizio Bonino: "Nella serata di sabato 16 settembre, una rissa tra detenuti di origine nord africana mette in subbuglio un'intera sezione nel padiglione della media sicurezza. I quattro, presumibilmente ubriachi, prima hanno discusso tra di loro e poi, all'intervento della Polizia Penitenziaria, hanno aggredito i colleghi con schiaffi e pugni, lanciandogli contro qualsiasi tipo di oggetto, perfino bombolette del gas e addirittura maglie insanguinate".
"Dopo qualche ora - come riferisce il SAPPE - e grazie alla professionalità il Personale, rientrato in servizio in un sabato pomeriggio che poteva essere dedicata alla famiglia, è riuscito a riportare la calma. Calma apparente purtroppo: uno dei due autori della rissa, infatti, mentre era stato spostato in una cella per essere trasferito nell'istituto di Capanne si è impiccato. Vano è stato l'intervento immediato del personale e dei sanitari".
"Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la Polizia Penitenziaria", denuncia Bonino, scosso per la morte dell'uomo.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime ai poliziotti contusi a Terni "la solidarietà e la vicinanza del SAPPE" ed evidenzia come le intolleranze dei detenuti ed i gravi episodi da loro provocati sono "sintomatici del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell'esecuzione della pena in Italia sono costanti. Ed è una tragedia che un uomo in carcere si tolga la vita, sempre e comunque".