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Terni, lettera del vescovo: "Prima di abortire la mamma ascolti il battito del cuore del feto"

Vescovo di Terni Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni

A Terni si riapre la diatriba sulla questione aborto. A far esplodere la polemica, questa volta, è stata la lettera fatta pubblicare sul sito web della diocesi dal vescovo Francesco Antonio Soddu. Nel post incriminato, si sottolinea "l'opportunità di aderire alla campagna di raccolta firme alla proposta di legge di iniziativa popolare Un cuore che batte sulla legge sull'aborto" facendo riferimento diretto al fatto che "il medico che effettua la visita che precede l'interruzione di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso". Nella lettera il vescovo spiega che "la finalità è di accrescere la consapevolezza della donna affinché possa decidere più liberamente e più consapevolmente se ricorrere o no all'aborto. Il suo senso è aiutare la donna a rendersi conto che ciò che ha nel grembo non è un grumo di cellule ma una persona umana. Per l'esattezza, la persona di suo figlio". Interviene nel dibattito Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza verdi e sinistra: "La laicità dello Stato in Italia è purtroppo continuamente messa in discussione. C'è una parte del Paese che vorrebbe che le leggi dello Stato si fondassero su alcune convinzioni religiose invece di rispettare il pluralismo e quindi la libertà di scelta di ogni donna. Il movimento femminista - prosegue la parlamentare - continuerà a mobilitarsi e noi con loro per impedire questo clamoroso e drammatico ritorno al passato". Mentre l'Unione giuristi cattolici e il Movimento cristiano lavoratori, di Terni e dell'Umbria "accolgono e fanno proprio l'invito sincero" del vescovo. Sottolineando in una nota che "la difesa della vita fin dall'inizio, la difesa dell'innocente, la difesa della consapevole scelta della donna sono valori ed istituti non solo cristiani, ma laici e condivisi dalla Repubblica italiana che nella Costituzione li ha riconosciuti e fatti propri".