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Terni, il Pd attacca Bandecchi e Tesei: "Vogliono entrambi una sanità sempre più privatizzata"

sanità terni L'ospedale di Terni

Una spallata a Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, e una a Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria. Il Pd della città dell'acciaio attacca il primo cittadino e la governatrice partendo da un concetto chiaro: sono diversi ma entrambi lavorano per privatizzare la sanità. "Seppur da direzioni e valutazioni diverse - si legge in una nota della segreteria comunale Pd - Bandecchi e Tesei concordano su un punto: aumentare il tasso di privatizzazione della sanità. Emerge chiaramente dalla bozza di documento unico di programmazione 2023/2025 che è stata elaborata dall'amministrazione comunale di Terni. Nel testo concordiamo con la giunta Bandecchi nelle critiche rivolte ed in particolare modo per non avere ancora adottato il nuovo piano sanitario, per aver fallito sulle liste d'attesa e per aver smantellamento interi reparti ospedalieri. Abbiamo raccolto migliaia di firme consegnate al sindaco uscente per il ritiro della convenzione con l'Università che penalizza la nostra azienda ospedaliera. Tuttavia la soluzione individuata da Bandecchi non è quella di potenziare la sanità pubblica a Terni bensì sarebbe quella guardare alla sanità privata, di realizzare, guarda caso, una clinica universitaria privata e un nuovo ospedale attraverso un project financing, ovvero con i soldi dei privati (dopo aver votato un nostro atto in consiglio comunale contrario)". Il Pd ritiene invece doveroso che Terni si doti di "un nuovo ospedale finanziato interamente con risorse pubbliche e realizzato nei pressi delle grandi vie di comunicazione. Crediamo che l'attuale struttura ospedaliera, una volta trasferita in altra sede, possa accogliere gli uffici della Usl con notevoli risparmi ed ottimizzazione dei servizi all'utenza e che l'ex Milizia debba essere infine valorizzata a fini sanitari e non riconvertita a struttura ricettiva. Crediamo sia inoltre indispensabile che, tempi brevi, la città si doti di almeno tre case della salute così da valorizzare la medicina di territorio. Ma soprattutto pensiamo che occorra investire sulla sanità pubblica e fare le assunzioni di personale sanitario che servono a riportare il sistema su livelli di efficienza ed efficacia".