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Sanità, dopo amputazione di braccia e gambe il risarcimento da 2 milioni: ora sogna mani bioniche

Anna Leonori con Bebe Vio Anna Leonori con Bebe Vio

Dopo l'amputazione di braccia e gambe a Terni, il maxi risarcimento di 2 milioni. Ora Anna Leonori, la cui storia è stata raccontata dal Corriere dell'Umbria venerdì 21 luglio 2023, sogna le mani bioniche. "Sono riemersa dal buio, ancora non ci credo". Nelle sue parole c'è tutta la sofferenza che ha patito ma anche sane dosi di ottimismo e speranza per il presente e il futuro. A Terni la conoscono tutti per il dramma con il quale ha saputo convivere, uscendone vincitrice grazie alla forza sua e di che le è stata accanto. L'incubo inizia nel 2014 e ha il culmine nel 2017 quando per una diagnosi sbagliata di un tumore che in realtà non c'era, come emerso dall'esame istologico, è stato eseguito l'intervento di amputazione. Da lì una serie di complicanze: infezioni, febbre, dolori. Ha ottenuto un risarcimento milionario dell'Azienda ospedaliera di Terni e della compagnia Amtrust che all'epoca assicurava il Santa Maria. Nel 2017 era entrata in sala operatoria per una peritonite acuta: un mese e mezzo di coma. Fu trasferita a Cesena e le vennero amputate braccia e gambe. L'incontro con Bebe Vio le è rivelatorio: le fa conoscere la clinica di Budrio e le protesi costose acquistate grazie al sostegno di associazioni e semplici cittadini. A finire bene è anche la battaglia legale: "Per fortuna grazie all'ultimo avvocato ootrò accedere ai presidi di cui ho bisogno, soprattutto le protesi che hanno dei prezzi altissimi". Ha un sogno: "Le mani bioniche ancora non sono in commercio ma dovrebbero essere sul mercato a breve".
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