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Terni, chi è davvero il sindaco Bandecchi imitato a Fratelli di Crozza: dallo sport alla politica

Stefano Bandecchi Stefano Bandecchi

Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, ha avuto modo di farsi conoscere in tutta Italia nell'ultimo anno. E' stato recentemente ospite su La7 a Piazzapulita e venerdì 22 settembre, in prima serata sul Nove sarà imitato dal comico Maurizio Crozza nel suo show. Dopo la rissa sfiorata nel Consiglio comunale e i continui filmati che pubblica sul profilo Instagram, ormai, l'ex patron della Ternana è sulla bocca di tutti. Ma chi è davvero Stefano Bandecchi? Dall'imprenditoria alla politica fino alla passione per il calcio.
Nasce il 4 aprile 1961 a Livorno. In gioventù, ha svolto il servizio militare nella Brigata paracadutisti Folgore, partecipando anche a una missione in Libano. Si trasferisce a Roma nel 1980, dove percorre i suoi primi passi nel mondo dell'imprenditoria, occupandosi di ristorazione, turismo ed editoria. Dopo aver creato Universitalia, ha fondato l'Università Telematica delle Scienze Umane (UNISU), che dal 2011 si chiama Università degli studi Niccolò Cusano. Ne ricopre il ruolo di amministratore delegato fino al 2016, per poi prenderne la presidenza dal 2021 al 2023. Insieme a Silvio Berlusconi ha contribuito alla fondazione dell'Universitas Libertatis con sede a Villa Gernetto, in provincia di Monza-Brianza. Nell'ambito dell'informazione ha contribuito all'ideazione di Radio Cusano Campus, una talk radio universitaria di informazione, cultura e approfondimento, e dell'emittente televisiva Radio Cusano Tv Italia.
Bandecchi ha provato a sfondare anche nel mondo dello sport, del calcio in particolare. Ha provato, senza successo, ad acquistare la squadra della città dove è nato, il Livorno. Nel 2014, tramite Unicusano, rileva la proprietà di Fondi Calcio. Nel 2017 vende il Fondi e l'ateneo acquista la Ternana promettendo subito la Serie A. I rossoverdi retrocedono, invece, in Serie C tornando in B solo nel 2021-2022 dopo una stagione da record. In cadetteria raggiunge un decimo e un quattordicesimo posto, senza riuscire mai ad accedere ai play off. Il 18 giugno 2023 si dimette da presidente e il 24 luglio vende le Fere a Nicola Guida rimanendo presidente solo della squadra femminile. Non si è lasciato affatto bene con la tifoseria della Ternana, dopo vari episodi che l'hanno visto protagonista di vari screzi con gli ultras. In particolare, il 23 febbraio 2023, al termine della partita persa dalla Ternana contro il Cittadella ha risposto alla contestazione dei suoi tifosi sputando verso la Curva e dando vita a una conferenza stampa show dove parla a ruota libera e senza peli sulla lingua. Mentre, il 31 maggio 2023 è intervenuto in qualità di presidente della Ternana Calcio a TV Play parlando del patteggiamento della Juventus e la procura federale sul presunto taglio fittizio degli stipendi dei tesserati che avrebbe consentito di ottenere una riduzione dei costi nei bilanci 2020-2021. Bandecchi ha attaccato il presidente Figc Gabriele Gravina invitandolo a cambiare spacciatore. L'uscita è costata una sanzione dalla Federazione di 5 mila euro al patron e 5 mila euro alla società Ternana. Oggi, molte voci lo riportano interessato alla presidenza della Reggina.
Nel piano della politica, con Unicusano ha supportato economicamente Forza Italia, diventando tra i più grandi finanziatori del partito, candidandosi all'elezioni regionali nel Lazio del 2005. Nel 2017 aderisce ad Alternativa Popolare, partito fondato da Angelino Alfano, venendo eletto coordinatore nazionale il 15 giugno 2022 succedendo a Beatrice Lorenzin. Nel 2023 si candida a sindaco di Terni supportato anche dalle liste civiche con Bandecchi per Terni, Noi con Terni e Terni per Loro. Al primo turno ottiene il 28,14% dei voti accedendo al ballottaggio, dove il 29 maggio batte Orlando Masselli con il 54,62% dei voti e viene eletto sindaco della città umbra subentrando a Leonardo Latini.
Tra le controversie che lo riguardano, nel gennaio 2023 viene iscritto dalla Procura di Roma nel registro delle notizie di reato con l'accusa di evasione fiscale. Secondo gli inquirenti, Unicusano avrebbe contabilizzato e sostenuto costi relativi a viaggi effettuati da Bandecchi per attività estranee alle finalità istituzionali oltre ad aver investito l'80% del patrimonio in società commerciali con l'attività imprenditoriale che sarebbe stata superiore all'attività di formazione e di insegnamento. Unicusano ha affermato di aver applicato scrupolosamente la normativa fiscale quale università non statale legalmente riconosciuta.