
Ennesima aggressione in carcere in Umbria. Ancora una volta a Spoleto, soli quattro giorni dopo l'accoltellamento ad un assistente capo della polizia penitenziaria. Nella mattinata di venerdì 25 agosto un "detenuto di origini tunisine ha aggredito un sovrintendente gettandogli improvvisamente addosso una pentola di acqua bollente e colpendolo al volto procurandogli delle ustioni di primo grado che l'ospedale di Spoleto ha giudicato guaribili con sette giorni di prognosi". A denunciare il fatto è Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe. Spiega così l'accaduto: "L'aggressione sembra essere avvenuta anche questa volta per futili motivi, mentre il sovrintendente stava facendo il suo dovere cercando di colloquiare con il detenuto per calmarlo dopo che lo stesso aveva già danneggiato molte suppellettili della cella. Evidentemente, con premeditazione il detenuto aveva riscaldato una pentola di acqua bollente che, tenendola nascosta dietro la porta, ne ha poi approfittato agendo con un gesto repentino e colpendolo appunto al volto".

Gabriele Ripandelli, classe 1999, perugino. Laureato in Comunicazione pubblicitaria all'Università Stranieri di Perugia, impegnato nella magistrale all'ateneo Roma 3. Da sempre appassionato di giorna...