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Immigrazione, in Umbria manca il centro di permanenza e rimpatrio. Il no di Spoleto e Umbertide

migranti lampedusa I migranti a Lampedusa

Sindaci sulle barricate per l'individuazione dell'area in cui collocare il centro di permanenza per il rimpatrio. L'ultimo decreto del governo ne prevede uno per ogni regione e l'Umbria ne è priva. E' scattata la ricerca di un terreno anche nel Cuore verde. Ma quasi tutti i primi cittadini hanno evidenziato problemi a ospitare la struttura di semi detenzione che dovrà essere costruita dal Genio civile. E il Viminale, stando a quanto si apprende, avrebbe valutato come non idonee le ipotesi indicate dalla prefettura di Perugia, congelando al momento il dossier Umbria. Ma andiamo per ordine.
Una prima ipotesi è quella di Spoleto, in una zona industriale lungo la Flaminia. Andrea Sisti, sindaco della città del festival, è netto: "Non ci sono aree disponibili o utilizzabili per questo scopo, nel nostro comune". Idem per Umbertide, dove il rieletto Luca Carizia è stato netto sulle voci che si sono rincorse: questa ipotesi al momento non esiste ed "è nostro dovere istituzionale - ha dichiarato in consiglio - far presente , nel momento in cui verranno sottoposte queste tematiche, che abbiamo uno stato di emergenza per il terremoto. Penso che ci basti quello per adesso". Netto no anche dai gruppi di minoranza e maggioranza, in primis da FdI. Anche Lorenzo Lucarelli, sindaco di Narni, ha dichiarato che prima di ogni ipotesi (nel comune è stata valutata l'area ex Spea) servirà l'ok di sindaco, giunta e consiglio comunale. Le prime aree sono state vagliate da prefetture, Province, forze dell'ordine, Demanio, vigili del fuoco, Regione, provveditorato alle opere pubbliche. Dopo una prima cernita, si sono valutate anche alcune aree confiscate alle mafie. In particolare ne sono state individuate una per provincia. Per il momento, tuttavia, nessuna di quelle proposte soddisferebbe in requisiti previsti. Da qui lo stop - temporaneo - dell'Interno. Tra i comuni vagliati, solo quello di Perugia non ha alzato le barricate. In questo caso la collocazione riguarda un terreno a uso agricolo all'interno del perimetro del super carcere di Capanne.

Alessandro Antonini, 47 anni, giornalista professionista, è redattore del Corriere dellâ??Umbria dal 2003 e si occupa di politica, cronaca nera e giudiziaria. Ma non disdegna economia, sindacale, (m...