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"Mettiamo il tutor anche a vigilare sul Nodo di Perugia". Lettera al direttore Casagrande e risposta

Foto Nodo Perugia Mappa Nodo Perugia

Egregio Direttore Casagrande, ho letto che il tutor verrà utilizzato sulla statale Valnerina per maggiori controlli tra automobilisti e motociclisti. Non so se sarà una misura realmente efficace, ma credo che un tutor sarebbe sicuramente utile per risolvere molti dei problemi che si creano, ogni giorno, attorno a Perugia, in particolare nelle gallerie del raccordo dove le auto sfrecciano a tutte le ore in barba ai limiti di velocità e nessuno rispetta le distanze di sicurezza. Molti degli incidenti che, ormai a tutte le ore, bloccano le superstrade di accesso a Perugia, infatti - e lo scrivo da testimone oculare essendo un automobilista che è costretto a fare il pendolare - sono causati da chi non rispetta le regole. Ho letto che a Roma un sistema del genere, applicato alle tangenziali, sta dando ottimi risultati. Che ne pensa in merito?
Sandro Marini
Caro Sandro, grazie di essere un nostro lettore e immagino che il caso di Roma che cita sia relativo agli otto tutor attivati il 31 marzo scorso dal Comune capitolino per monitorare il rilevamento della velocità media dei veicoli che percorrono la tangenziale che conduce al Foro Italico. In effetti, come lei osserva, questo sistema di dispositivi (più precisamente chiamato Celeritas 1506), attraverso un controllo costante della velocità dei veicoli in transito, ha avuto un successo clamoroso: gli incidenti sul tratto vigilato elettronicamente sarebbero diminuiti del 95%; e gli ingorghi con blocco totale del traffico dell'85%. Dovendo rispettare tutti il limite di velocità di 70 km/h (nelle gallerie di Perugia è fissato a 80) si è, infatti, notato che c'è anche maggiore attenzione alle distanze di sicurezza. Oggi, dopo un avvio tempestoso tra le proteste di molti romani (il sistema era arrivato a contare tra le 40 e le 60 multe per eccesso di velocità ogni ora), la maggioranza apprezza la scelta fatta dal Comune di Roma, perché su quella tangenziale si viaggia con maggiore sicurezza e, soprattutto, il rischio di rimanere paralizzati in un ingorgo è diventata, finalmente, una rarità. Una rarità perfino quando il traffico, nelle ore di punta, è particolarmente intenso, perché a prescindere dal numero dei veicoli in transito c'è sempre un flusso. Il problema su quel tratto di strada è stato quindi effettivamente risolto, ma le strade di Roma restano comunque tra le più pericolose e le più soggette a ingorghi d'Italia. Ciò conferma che la sicurezza stradale non può essere raggiunta solo con maggiore vigilanza e puntuali sanzioni, ma è evidente che se ci sono controlli serrati qualcosa di buono si può ottenere. Ora, però, credo sia impossibile stabilire se un sistema del genere, possa essere davvero efficace per tutti i problemi delle gallerie perugine e del Nodo di Perugia alle quali appartengono. E' vero che il Celeritas può tenere sotto controllo tratti stradali di qualsiasi lunghezza a prescindere dal numero di accessi o uscite presenti sulle carreggiate, ed è altrettanto vero che sulle superstrade che circondano Perugia i limiti di velocità e il rispetto delle distanze di sicurezza vengono ripetutamente violati, ma è anche vero che il Nodo di Perugia è costituito da un insieme di tre superstrade (E45, SS75 e R6, le più trafficate di tutta la regione) che si intersecano tra loro in un'area relativamente ristretta su tratti a sole due corsie per senso di marcia (le superstrade urbane romane ne hanno anche tre). Vigilare attentamente sul rispetto dei limiti di velocità potrebbe, quindi, non bastare e difficilmente, attivando i tutor, si otterrà la soluzione radicale ai problemi che soffocano gli automobilisti che percorrono ogni giorno il Nodo di Perugia. Ma è molto probabile che un sistema del genere possa, comunque, essere un valido aiuto riducendo, quantomeno, gli ingorghi (che sono comunque tanti e sempre in agguato a tutte le ore del giorno) dovuti agli incidenti che si verificano anche quando non c'è traffico intenso. O, almeno, così lo ritengo da quel testimone oculare che sono anch'io di quello che accade ogni giorno su queste strade.
Sergio Casagrande

Sergio Casagrande inizia l'attività giornalistica all'età di 14 anni, nel 1981, come collaboratore de Il Tempo e della Gazzetta di Foligno. E' stato il più giovane pubblicista (1985), il più giova...