
Violentata sessualmente dallo zio, denuncia dopo 6 anni l'accaduto e per la Corte d'appello di Perugia l'attendibilità non è compromessa. La storia, raccontata dal Messaggero, si è verificata nel capoluogo umbro dove una ragazza è rimasta in silenzio per diverso tempo prima di trovare il coraggio e sporgere denuncia. L'uomo è stato condannato per violenza sessuale in primo grado qualche mese fa al termine di un iter giudiziario iniziato dopo la denuncia presentata dalla nipote della compagna. Il quarantenne ha presentato ricorso in appello puntando sulla non attendibilità di quanto denunciato. La risposta dei giudizi di secondo grado: "L'attendibilità della persona offesa dal delitto di violenza sessuale non è compromessa dal decorso di tanti anni dal momento in cui erano iniziate le condotte illecite al momento della denuncia dei fatti. Nel caso di specie, la Corte d'appello confermava la sentenza di condanna dell'imputato del delitto di violenza sessuale, commesso a danno della nipote della sua compagna, la quale aveva denunciato i fatti soltanto sei anni dopo l'inizio delle violenze".