
A giudizio per l'omicidio colposo della mamma di 28 anni, Ioana Lingurar, va l'anestesista che somministrò la dose di anestetico alla donna prima che l'operazione iniziasse. Lo ha stabilito ieri il gip, Margherita Amodeo, al termine dell'udienza preliminare in cui, accanto al medico - Silvio Milletti, assistito dall'avvocato, Delfo Berretti - si erano costituiti parte civile anche i familiari di Ioana, rappresentato dall'avvocato Alessandro Vesi. E proprio loro avevano chiesto e ottenuto la citazione del responsabile civile della clinica Villa Fiorita - che in caso di condanna verrà chiamato quindi a risarcire - , la casa di cura nella quale la donna ebbe l'arresto cardiaco a gennaio del 2021 prima ancora che l'ortopedico avviasse l'intervento che doveva effettuare. Inizialmente la procura indagò anche l'ortopedico, per cui poi, venne chiesta l'archiviazione.
Nel corso delle indagini il gip dispose una perizia medica dalla quale emerse che il medico aveva avuto un "comportamento erroneo con il quale non si è provveduto al completo monitoraggio elettrocardiografico. Monitoraggio che avrebbe certamente posto l'anestesista in condizioni di pervenire a una più tempestiva e corretta diagnosi con susseguente mirato trattamento farmacologico e specialistico (chiamata del cardiologo)".
Nel corso delle indagini il gip dispose una perizia medica dalla quale emerse che il medico aveva avuto un "comportamento erroneo con il quale non si è provveduto al completo monitoraggio elettrocardiografico. Monitoraggio che avrebbe certamente posto l'anestesista in condizioni di pervenire a una più tempestiva e corretta diagnosi con susseguente mirato trattamento farmacologico e specialistico (chiamata del cardiologo)".

Francesca Marruco, classe 1980, giornalista professionista è redattrice al Corriere dell'Umbria. Si occupa principalmente di cronaca nera e giudiziaria. Dalla pandemia in poi, che ha costretto tutti ...