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Perugia, ore da incubo in carcere: aggressioni, minacce e accoltellamenti a Capanne. Sappe denuncia

Carcere Capanne

Accoltellamenti, aggressioni, minacce. Il personale di polizia penitenziaria a Perugia ha vissuto ore da incubo nel carcere di Capanne per la violenza di alcuni detenuti. A denunciarle i fatti di mercoledì 9 agosto è Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe): "Un detenuto albanese, appena trasferito dal carcere di Prato, durante una visita medica nell'ambulatorio avrebbe minacciato con un coltello rudimentale il medico per farsi dare le medicine da lui richieste. La sera un detenuto tunisino, trasferito dal carcere di Porto azzurro, ha aggredito un altro carcerato tagliandolo al collo. Al ferito è stata formulata una prognosi di dieci giorni. La mattina lo stesso aggressore aveva sfasciato la cella di isolamento e mentre si provvedeva a spostarlo aveva colpito con un punteruolo un assistente capo alla pancia causandogli un'escoriazione. L'agente è stato medicato al pronto soccorso dell'ospedale di Perugia". Per Bonino la situazione della casa circondariale perugina non è più accettabile: "Ancora una volta parliamo di detenuti sfollati dalla Toscana e mandati nella discarica umbra dall'ufficio detenuti del Provveditorato. Sono anni che denunciamo come l'Umbria sia straziata da questa politica". Rinnovata con forza la richiesta alle autorità di " fare di tutto per ospitare la sede del provveditorato per l'amministrazione penitenziaria a Perugia così da porre prontamente rimedio alle problematicità che stanno quotidianamente emergendo".












Gabriele Ripandelli, classe 1999, perugino. Laureato in Comunicazione pubblicitaria all'Università Stranieri di Perugia, impegnato nella magistrale all'ateneo Roma 3. Da sempre appassionato di giorna...