
L'Università di Perugia riapre le attività didattiche, ma le biblioteche restano chiuse nel pomeriggio e quindi per gli iscritti mancano gli spazi per studiare. A criticare le scelte dell'Ateneo è Lorenzo Mazzanti, esponente perugino di Azione. "In tutti i dipartimenti dell'Università - scrive - sono già ripartite le attività didattiche, tra cui gli esami di profitto. Lascia, dunque, perplessi la scelta dell'Ateneo di tenere chiuse le biblioteche di pomeriggio. Nessuna, infatti, delle 12 strutture bibliotecarie garantirà il servizio nelle ore pomeridiane fino all'8 settembre. Molti studenti, soprattutto fuori sede, sono già tornati in città, ma non hanno spazi dove poter studiare e consultare manuali. Il diritto allo studio si sostanzia anche di questo. Come Azione ci batteremo per dare agli studenti maggiori spazi e maggiori garanzie. A livello nazionale il nostro leader Calenda ha proposto anche un contributo erogato agli studenti fuori sede per le insostenibili spese di affitto che gravano fortemente sulle famiglie e sugli stessi studenti".